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Mancini: «Ho 20 giocatori nella mia rosa che siedono in panchina quando gioca la loro squadra» (Faz)

Il ct dell’Arabia preoccupato. I soldi attirano sempre più giovani, per questo per i Nazionali non c’è spazio

Mancini: «Ho 20 giocatori nella mia rosa che siedono in panchina quando gioca la loro squadra» (Faz)
Saudi Arabia's Italian coach Roberto Mancini gestures to his players from the touchline during the Qatar 2023 AFC Asian Cup football match between Saudi Arabia and South Korea at Education City Stadium in al-Rayyan, west of Doha, on January 30, 2024. (Photo by Giuseppe CACACE / AFP)

Lo scarso minutaggio dei propri nazionali inizia a preccoupare il ct dell’Arabia Saudita Mancini. La sua squadra ha vinto contro la Cina in rimonta nella partita valida per la qualificazioni ai mondiali del 2026, ma sul suo volto non è apparsa l’ombra di un sorriso.

La Faz scrive:

“Neppure un piccolo sorriso è apparso sul volto di Roberto Mancini quando è arrivata la vittoria sotto la pioggia battente della metropoli cinese di Dalian. Dopo venti minuti di gioco, le cose sembravano mettersi male, l’Arabia Saudita era sotto 1-0 nelle qualificazioni asiatiche per il Mondiale 2026, giocando in inferiorità numerica dopo un cartellino rosso, e i cinesi stavano lottando.

Ma in qualche modo i sauditi hanno ribaltato la situazione con due colpi di testa del difensore Hasan Kadesh, che non aveva mai segnato per la nazionale prima. Il gol della vittoria è arrivato al 90′. Mancini, che tre anni fa vinse l’Europeo con l’Italia, ha dichiarato in seguito: «Abbiamo ancora molta strada da fare e dobbiamo lavorare per raggiungere il Giappone nel girone. Tutte le partite sono difficili». Nel suo nuovo lavoro, Mancini tende a moderare le aspettative. L’Arabia Saudita è stata l’unica squadra al Mondiale 2022 che è riuscita a battere i futuri campioni del mondo dell’Argentina. Tra dieci anni il Paese ospiterà il Mondiale, la Coppa d’Asia si svolgerà nel Paese già nel 2027 e il campionato nazionale si sta espandendo a un ritmo vertiginoso con stelle provenienti da tutto il mondo”.

 

In Arabia Saudita non giocano più solo i vecchi pensionati

Per Mancini il problema sono i tanti stranieri nella lega saudita.

“I tanti stranieri in campionato stanno diventando sempre più un problema – almeno questa è la teoria dell’allenatore, che ha detto: «Ho 20 giocatori nella mia rosa che siedono in panchina quando gioca la loro squadra». Quasi tutti i club della Saudi Pro League stanno sfruttando appieno la quota di dieci professionisti stranieri ammessi in rosa, il che priva sempre più i giocatori sauditi di spazio per crescere. La richiesta di Mancini è chiara: «I giocatori della Nazionale saudita devono essere utilizzati come titolari nei rispettivi club», ha detto”.

Ma ottenere spazio non sarà facile perché “il livello sta migliorando sempre di più. Numerosi ottimi allenatori con esperienza in Europa sviluppano strutture professionali, specialisti dell’atletica, analisti di gioco e medici rinomati trasmettono le loro conoscenze. E non sono più solo i giocatori più anziani a passare alla Saudi Pro League perché non possono più competere così bene ai massimi livelli europei. Gli stipendi pagati qui sono allettanti anche per i più giovani“.

Attaulmente nella Saudi Pro League ci sono tanti giovani.
“Moussa Diaby (25, Al-Ittihad), Ivan Toney (28, Al-Ahli), Mohamed Simankan (25, Al-Nassr), Ruben Neves (27, Al-Hilal) e Sergej Milinkovic-Savic (29, Al-Hilal), cinque giocatori con un valore di mercato di oltre 30 milioni di euro in Arabia Saudita che hanno meno di 30 anni. Più di recente, il 26enne olandese Steven Bergwijn si è trasferito nella penisola araba: star del mondo ormai invecchiate come Neymar, 32 anni, Sadio Mané, 32 anni, e Cristiano Ronaldo, 39 anni, sono l’eccezione piuttosto che la regola.

Se però cercate professionisti locali nella lista dei giocatori più preziosi della Saudi Pro League su transfermarkt.de , dovete scorrere fino al numero 53, a Firas Al Buraikan, il cui valore di mercato è pari a sei milioni di euro”.

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