Il Napoli ha dedicato allo scozzese un video che ripercorre le sue prime ore in città: «Maradona è un’icona. Grato di essere parte di questa storia»
Scott McTominay è uno dei grandi acquisti del mercato estivo del Napoli, è arrivato a titolo definitivo dal Manchester United. Il Napoli ha dedicato allo scozzese un video che ripercorre le sue prime ore a Napoli, dal suo sbarco a Capodichino fino alla sua prima volta al Maradona. La clip pubblicata dal club azzurro su Youtube.
Lo scozzese per la prima volta al Maradona con la maglia del Napoli:
«Uno stadio bellissimo. Questa maglia è incredibile, mi piace tantissimo».
Davanti la statua di Maradona dice:
«Maradona è il giocatore più iconico ad aver giocato in questo stadio, è un’icona per questo sport. Sono grato di essere parte di questa storia e giocare in questo stadio. Ho la pelle d’oca. C’è magia nel suo piede sinistro, è stato il più grande della storia».
Una battuta anche appena entra nello spogliatoio:
«Lo spogliatoio perfetto, è bellissimo. Davvero bello, mi piace tantissimo».
E durante lo shooting fotografico: «Qui siamo per vincere non per scattare foto».
Gilmour e McTominay: concorrenza di altissimo livello per Lobotka e Anguissa (Corsport)
Gilmour e McTominay. Il primo più vicino a Lobotka, fisicamente e per consegne tattiche; l’altro, invece, come Folo da considerare più nella categoria degli alter ego di Frank. Sarà una bella lotta, altro che storie: concorrenza di livello altissimo, bisognerà davvero fare gli straordinari per imporsi sugli altri. Conte ha l’opportunità di scegliere, mischiare, comporre e scomporre a seconda delle condizioni e delle esigenze tecnico-tattiche. E d’accordo, i due scozzesi sono ancora tutti da scoprire, ma l’impressione è che per tempra, personalità e gamba non siano secondi a nessuno.
Nella nuova mediana a due, tra l’altro, servono proprio gamba, ritmo, corsa, intensità, quantità: finora le distanze non sono sembrate sempre corrette e anzi, soprattutto nel primo tempo contro il Parma, Anguissa e Lobotka sono stati troppo spesso frullati da Sohm e Bernabé. Certo, non è sistematicamente una questione di singoli e anzi è pressoché sempre di sistema, di fase difensiva di squadra, ma è ovvio che urge qualche correttivo. Conte lo sa perfettamente, sta lavorando e avrebbe voluto già farlo da tempo con i nuovi, però non è stato possibile.