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Moise Kean: appena ha lasciato la Juventus, ha ripreso a segnare

Con la Fiorentina di Palladino tre gol in cinque partite. A Firenze gioca con fiducia, «è arrivato con entusiasmo, carica, energia positiva e grande umiltà»

Moise Kean: appena ha lasciato la Juventus, ha ripreso a segnare
Cm Parma 17/08/2024 - campionato di calcio serie A / Parma-Fiorentina / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Moise Kean

L’uomo copertina di queste prime uscite della Fiorentina è Moise Kean. Lui, l’ex bad boy che nell’under 21 era stato escluso dal gruppo per punizione insieme a Zaniolo. Ma erano altri tempi. Sono lontani quelli in cui era stato bollato come baby fenomeno pronto ad esplodere. Proprio come l’amico Nicolò. Adesso è un ragazzo diverso, qualcosa si era intravisto già in Nazionale e nella Juventus di Allegri. Ma mancava ancora qualcosa. In campo appariva un leone in gabbia. La partita della scorsa stagione contro il Verona è la fotografia perfetta. Gli mancava continuità, fiducia, responsabilità.

Kean alla Juve era un leone in gabbia, al Viola Park si può scatenare

Ora il leone può regnare al Viola Park. Da quando si è trasferito alla Fiorentina ha preso il comando dell’attacco, scalzando anche Beltran, già in viola da un anno. E lui ha ripagato la squadra con ottime prestazioni condite da gol. È senza dubbio il trascinatore. Non solo perché nell’ultima giornata di campionato contro il Monza ha dato avvio alla rimonta.

Ha già segnato tre gol in stagione. Due nei playoff di Conference League e uno contro il Monza, appunto. Score che gli ha permesso di riconquistare la maglia della Nazionale.

Lui sente la fiducia di Palladino, tanto che su Instagram scrive: “La vita può cambiare in pochi secondi, quindi assicurati di dare valore a ogni momento“. Segno, forse, che il trasferimento alla Fiorentina è stato azzeccato.

A Dazn, dopo Fiorentina-Monza (2-2), ha dichiarato: «Cosa mi serve per fare bene? Esattamente questo. Ho trovato un mister e una squadra davvero eccezionali, sono stato fortunato. Adesso tocca a me rispondere sul campo».

A volte c’è solo bisogno di fiducia e continuità, quella che inevitabilmente non ha mai avuto alla Juventus, dove la concorrenza era tanta e le pressioni ancora di più. Palladino di lui è entusiasta:

«Li vorrei tutti come lui. Sono felice di allenarlo perché è forte. Lui è arrivato con entusiasmo, carica, energia positiva e grande umiltà e questo si vede in campo».

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