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Nadal: «Conosco Sinner e non credo che volesse doparsi. La giustizia è giustizia anche quando non ci piace»

A El Hormiguero: «Il mio obiettivo era arrivare fino alle Olimpiadi e una volta finite dovevo analizzare come mi sentivo. In questo momento ho finito gli obiettivi»

Nadal: «Conosco Sinner e non credo che volesse doparsi. La giustizia è giustizia anche quando non ci piace»
Spain's Rafael Nadal reacts during his men's singles match against Germany's Alexander Zverev on Court Philippe-Chatrier on day two of the French Open tennis tournament at the Roland Garros Complex in Paris on May 27, 2024. (Photo by EMMANUEL DUNAND / AFP)

Rafa Nadal, ospite del programma El Hormiguero su Antena 3, ha difeso Jannik Sinner in merito al caso di doping che lo ha coinvolto prima degli Us Open. Durante l’intervista ha appunto preso le difese dell’italiano:

«Ho un pregio o un difetto e cioè che credo nella buona fede delle persone. Conosco Sinner e non credo che volesse doparsi. La giustizia è giustizia e non credo che debba piacerci solo quando si risolve nel modo in cui vogliamo. Credo negli organi che devono prendere decisioni e prenderle in base a ciò che ritengono giusto. Confido che se non lo hanno sanzionato ulteriormente, è perché lo hanno già fatto coloro che hanno il dovere di giudicare questi casi. È chiaro che quello che c’era non era punibile, l’opinione di tutti è rispettabile e la mia è questa».

Nadal: « In questo momento ho finito gli obiettivi»

Nadal spiega la sua assenza dagli Us Open:
«Oggi è più semplice di prima. Sono in un momento diverso rispetto a 3, 4 o 5 anni fa. Ho avuto molti problemi fisici, un’importante operazione all’anca. Avevo preso questa stagione con l’obiettivo di arrivare fino alle Olimpiadi e una volta finite dovevo analizzare come mi sentivo. Ho visto tutto molto serrato, 5 set, campo duro… era una decisione che avevo preso già prima».

Nadal su Alcaraz:
«Non credo che Alcaraz abbia dei problemi. Forse è saturo o stanco per tutto quello che ha fatto. C’è un momento in cui la mente ha bisogno di riposo, ma non vedo alcun problema, anzi. Il calendario, con un’Olimpiade, diventa più lungo».

Lo spagnolo ripercorre la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici:
«Sono molto grato a Parigi per avermi dato quel momento e avermi dato qualcosa che ricorderanno tutti per il resto della vita e poi, prima di salire le scale per salire sul palco dove Zidane mi ha passato il testimone, ero emozionato. Tanta emozione prima della partenza, è qualcosa di unico e non ritornerà mai più».

Sull’affetto del pubblico:
«Mi vergogno. Una cosa è quando giochi, ma quando sono al centro dell’attenzione non ho perso quella timidezza che avevo da piccolo. A Roma, dopo le sconfitta quando tutti pensavano fosse la mia ultima partita lì, sul ponte che abbiamo passato, c’era tanta gente e quando sono passato a salutare è stato difficile per me perché non sapevo davvero cosa fare. Mi sentivo fuori dal mio habitat, ma cerco di reagire, anche se spesso non so cosa fare. In Spagna non mi stupisce, ma in Francia e a Parigi è qualcosa di molto speciale. Ho passato due complicati per diversi motivi, ma in seguito è stata una storia impressionante e mi sono sentito molto felice, amato e supportato».

Il parere dello spagnolo sul Villaggio Olimpico e le relative polemiche:
«Nel Villaggio Olimpico non avevamo nemmeno un tavolo per giocare. È completamente diverso da quello a cui siamo abituati. In termini di comodità o riposo è peggio che in qualsiasi torneo, ma se vai ai Giochi devi andare al Villaggio e anche se ti senti un po’ più a disagio, capita una volta ogni quattro anni e penso che si debba stare lì».

Quindi, il ritiro?
«Sono passati tanti anni, ho avuto tanti problemi fisici. Arriva un momento in cui non riesco a pensare al ritiro. Mi sono dato un margine per godermi il tennis dopo un anno e mezzo fuori dai campi ed è quello che sto facendo. Prenderò la mia decisione quando ho le idee chiare e cercherò di fare le cose al meglio possibile. Mi parlano del ritiro in ogni conferenza stampa ma non ho raggiunto quello che avrei voluto. L’infortunio di inizio anno è stato inaspettato, penso di essere arrivato nel momento in cui desideravo di più, ma al Roland Garros ho avuto qualche difficoltà. In questo momento gli obiettivi sono finiti e mi sto godendo  gli allenamenti e le altre cose della vita».

 

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