Dal Telegraph. La maratoneta ipovedente ha lasciato la sua guida, colpita da un crampo, a pochi metri dal traguardo. «Ho lasciato la corda per un secondo»
Una maratoneta paralimpica spagnola è rimasta “devastata” dopo aver appreso della squalifica che a Parigi l’ha privata della medaglia di bronzo. Si chiama Elena Congost l’atleta che a pochi metri dal traguardo ha lasciato la sua guida. Quest’ultima ha infatti accusato un crampo che ha messo in difficoltà l’atleta.
Come precisa il Telegraph, “Elena Congost ha lasciato andare momentaneamente la corda dopo che la sua guida, Mia Carol, ha avuto un crampo verso la fine della gara di domenica, l’ultimo giorno dei Giochi di Parigi“.
Elena Congost volvió hace unos meses tras un parón donde ha sido madre de cuatro niños.
Hoy ha terminado tercera, pero ha sido descalificada.
Ella ha priorizado ayudar a su guía al llegar a meta.
Estamos Inmensamente orgullosos de Elena y de Mia. #teamEspaña ❤️ pic.twitter.com/7z3WtGeZig
— Pilar Alegría (@Pilar_Alegria) September 8, 2024
La spagnola è scoppiata in lacrime dopo aver appreso che i funzionari hanno stabilito che aveva infranto il regolamento. Per questo motivo, la sua medaglia di bronzo è stata assegnata alla giapponese Misato Michishita. Il regolamento stabilisce che i partecipanti all’evento T12 per atleti con disabilità visive devono essere legati alla loro guida per tutta la durata della gara.
Lo sconforto di Elena Congost: «Sono devastata»
Queste le sue parole dopo la squalifica riportate dal Telegraph:
«Sono devastata perché avevo quella medaglia. Sono super orgogliosa di tutto quello che ho fatto e alla fine mi hanno squalificata perché a 10 metri dal traguardo ho lasciato andare la corda per un secondo. E’ stato un gesto istintivo, aggrapparsi a una persona che stava cadendo accanto a te. Ma dicono che ho lasciato andare la corda per un secondo e da quando l’ho lasciata andare il danno è fatto, non c’è modo di tornare indietro. Non lo capisco. Non è per imbrogliare, non è per trascinare giù un atleta. Non mi resta niente. Non riesco a trovare alcuna spiegazione e mi sembra così ingiusto e così surreale, davvero».