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Perché alcuni tifosi ce l’hanno con Lukaku? Come se un attaccante dovesse segnare ogni partita

Ha giocato contro Bremer una partita difficile per gli attaccanti. Come dimostrano la prestazione di Kvara e la sostituzione di Vlahovic

Perché alcuni tifosi ce l’hanno con Lukaku? Come se un attaccante dovesse segnare ogni partita
Juventus' Italian goalkeeper #29 Michele Di Gregorio stops the ball past Napoli's Belgian forward #11 Romelu Lukaku (R) during an Italian Serie A football match between Juventus and Napoli at the Allianz Stadium in Turin, on September 21, 2024. (Photo by Isabella BONOTTO / AFP)

Perché alcuni tifosi ce l’hanno con Lukaku? Come se un attaccante dovesse segnare ogni partita

Una vita senza lamentele, non sarebbe vita. Vale non solo per i tifosi ma soprattutto per i tifosi. E così anche dopo il pareggio in casa della Juventus, pareggio di fondamentale importanza nel processo di crescita del Napoli di Conte, abbiamo letto e ascoltato qua e là critiche alla prestazione di Romelu Lukaku allo Juventus Stadium. Come se Lukaku fosse stato protagonista di clamorosi gol sbagliati o come se la sua prestazione fosse stata evidentemente inferiore a quella dei suoi compagni di reparto. O, ad esempio, del centravanti avversaro (Vlahovic) che è stato addirittura sostituito a fine primo tempo.

Lukaku ha giocato la partita che Conte aveva disegnato per lui. E che tutti quelli che seguono un po’ il calcio, si sarebbero aspettati. Una partita complessa, contro Bremer che è uno dei migliori difensori centrali del campionato italiano. Romelu ha messo lo zampino in due occasioni pericolose: quando ha tentato il tap-in sul tiro di McTominay respinto male da Di Gregorio. E, a fine primo tempo, quando è entrato in qualche modo nell’azione che ha portato alla deviazione del portiere juventino che ha evitato il gol.

Lukaku è stato decisivo contro Parma e Cagliari

Non è stata una prestazione sfavillante. Così come non è stata sfavillante la prestazione di Kvaratskhelia. Era una partita di sacrificio. Per tutti. Conte a fine partita ha detto che non è ancora al top della condizione; forse proprio questa dichiarazione ha influenzato i tifosi. A noi sembra lunare pretendere da un attaccante che segni ogni partita. È arrivato a Napoli alla fine del mercato. Ha cambiato il verso di Napoli-Parma con il gol del pareggio. A Cagliari ha servito due assist (il secondo un vero e proprio gioiello per Kvaratskhelia: perché Lukaku è grande e grosso ma il piede ce l’ha educato) e ha segnato un gol. Di certo non può segnare a ogni partita. Potrebbe anche, in linea teorica, ma non gli si può chiedere questo. Non lo si può pretendere.

Segna più con le piccole contro le grandi? Certo. È normale. È naturale. Le squadre più forti hanno calciatori più forti. Tutti i grandi attaccanti del Napoli (e ne abbiamo avuti per fortuna) a Torino contro la Juventus hanno vissuto giornate come quella di Lukaku. A noi sembrano critiche completamente fuori registro. A meno che su Lukaku non si sfoghi altro che al momento resta sotto traccia. Altro che può essere declinato in due modi. Il primo è il malumore per un gioco che è lontano anni luce dall’estetica estetizzante che tanto si porta. Dal circo di allegriana memoria. Quello di Napoli è un calcio serio, per intenditori. Il secondo è quel giro di campo di Conte allo Juventus Stadium, col tecnico che si batteva il cuore. Qualcuno avrà avuto mancamenti. Conte ha una concezione adulta del football. Venire a Napoli e dire che la Juventus è parte della sua storia e basta, è ancora più sorprendente dell’aver in soli due mesi guarito la squadra da una rottura che durava da più di un anno.

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