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Pietrangeli: «Sinner è un animale da finali come Sampras. Per freddezza e lucidità mi ricorda Rod Laver»

Alla Gazzetta: «Adesso sul carro sono saliti in tanti. Ma andatevi a rileggere quello che dissi nel 2019: abbiamo trovato un potenziale campione che potrà dominare per i prossimi dieci anni»

Pietrangeli: «Sinner è un animale da finali come Sampras. Per freddezza e lucidità mi ricorda Rod Laver»
Torino 20/11/2022 - tennis Atp / foto Imago/Image Sport nella foto: Nicola Pietrangeli ONLY ITALY

La Gazzetta dello Sport ha intervistato Pietrangeli, l’ex tennista italiano che vanta due slam nel suo palmares. Pietrangeli celebra il successo di Sinner agli Us Open e paragona il tennista italiano ad altri grandi dello sport.

Nicola, che effetto le fa stare in compagnia di Jannik?

«Sono contento, perché Sinner è un grandissimo campione, dentro e fuori dal campo. Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento sbagliato, ovviamente un gioco molto efficace con una grande continuità di rendimento. E rispetto a me (sorride, ndr) ha il vantaggio dell’età: quindi ne vincerà sicuramente degli altri, perché se lo merita. Però il record mondiale di match disputati e vinti in Coppa Davis credo resterà mio, a meno che lui non voglia giocare fino a cinquant’anni…».

La vostra contrapposizione ha scatenato il popolo dei social, ma pochi dimenticano che lei fu uno dei primi a pronosticare un grande futuro per Sinner.

«Infatti. Adesso sul carro sono saliti in tanti, è uno degli sport preferiti dagli italiani. Ma andatevi a rileggere quello che dissi nel 2019 dopo il suo successo alle Next Gen Finals a Milano: abbiamo trovato un potenziale campione che potrà dominare per i prossimi dieci anni. Forse qualcosa di tennis capisco ancora…».

C’è una qualità di Sinner che continua a sorprenderla anche adesso che è il numero uno indiscusso?

«La capacità di giocare meglio di tutti gli altri i punti importanti: quando è in difficoltà nel punteggio, riesce sempre a trovare una soluzione, che possa essere un servizio vincente, una risposta che mette in difficoltà l’avversario, un colpo decisivo da fondo campo. Mentalmente, non c’è nessuno che abbia la sua freddezza e la sua lucidità».

Pietrangeli sulla freddezza di Sinner

Le ricorda qualcuno per queste sue caratteristiche?

«Che volete che vi dica, il mio amico Laver era uno così: più la situazione si faceva complicata, più lui riusciva a togliersi dai guai. Capisco possa essere un paragone ingombrante, Rod al momento resta qualcosa di irraggiungibile, ma Jannik ha la forza mentale dei campioni più grandi. E per certi aspetti mi ricorda pure Sampras».

In cosa?

«Ovviamente stiamo parlando di due tennisti completamenti diversi dal punto di vista dello stile di gioco, ma come Pete, Jannik è un animale da finali. Quest’anno ne ha giocate sei e non ne ha persa nemmeno una: significa che è in grado di gestire la pressione del grande evento».

I supercritici sostengono che se fosse nato dieci anni prima, Sinner avrebbe sbattuto contro il muro dei Big Three.

«Premesso che non è una colpa avere 23 anni e che non si sceglie quando nascere, il ragionamento può avere qualche fondamento: dieci anni fa sarebbe stato più difficile per lui ottenere risultati così eccezionali nella stessa stagione. Però Jannik per qualità di gioco e forza mentale sarebbe stato vicino a Federer, Djokovic e Nadal anche nei loro tempi d’oro. Insomma, la pasta del giocatore è quella».

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