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Rossana Pasquino alle Paralimpiadi: prof alla Federico II, campionessa di scherma

Un infarto midollare le ha fatto perdere l’uso delle gambe. Oggi l’esordio. “La vita è un dono, anche quella in carrozzina”

Rossana Pasquino alle Paralimpiadi: prof alla Federico II, campionessa di scherma

La favola di Rossana Pasquino. È una di quelle storie che va raccontata tra i banchi di scuola, in quella fascia d’età in cui non si conosce il significato della parola pregiudizio e in cui le differenze sono solo un’operazione matematica.

È la storia di Rossana Pasquino, che deve essere anticipata dalla premessa – e dalla promessa – che non diventi mai una storia di pietà o di compassione. È il racconto di una vita sorridente che fa i conti con delle difficoltà e che non sembra mai avere nostalgia di un passato che non tornerà. Eppure sono nitidi i colori di quella foto che la ritrae in spiaggia mentre scorrazza sulla sabbia con la spensieratezza dei cinque anni, o di quello scatto in cui è premiata dopo una gara di ginnastica artistica. Le piace accettare quello che viene, col sorriso o – al massimo – con un bicchiere di Muller Thurgau.

Ross (così la chiamano tutti) è una spadista e sciabolatrice della nazionale italiana di scherma e sta per affrontare a Parigi la sua seconda Paralimpiade. Tokyo è stata la sua prima esperienza olimpica. Da lì solo delusione e rabbia, poi il desiderio di rivincita puntando dritta verso Parigi.

Rossana è nata nell’autunno del 1982, nell’Irpinia divelta dal terremoto del 1980. È figlia di Vincenza, insegnante di matematica e fisica, e di Vincenzo, che con la sua professione di ingegnere ha contribuito a riedificare il territorio messo in ginocchio dal sisma. Nel volo che li porterà ai piedi della Torre Eiffel, mamma Enza ricorda quanta fatica ci è voluta per crescere i tre figli. Papà Enzo sembra più abituato a viaggiare e racconta di quando, per un consulto, riuscì a raggiungere il Premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini. Era il 1991 e Rossana già da qualche mese non camminava più. Poco dopo i medici hanno scoperto che si trattava di un infarto midollare, che le ha fatto perdere l’uso delle gambe all’età di nove anni:

«Non è stato difficile accettare la mia disabilità, provo a fare tutto e spesso ci riesco. La vita è un dono, anche quella in carrozzina»,  racconta. Prima ancora di conoscere il mondo della scherma Rossana è Professoressa Ordinaria alla Federico II di Napoli, presso la Facoltà di Ingegneria chimica. È tra i pochi docenti a tenere due corsi di insegnamento in lingua inglese. Insegna Reologia e Fenomeni di Trasporto. Non si ferma mai nonostante le barriere architettoniche che quotidianamente la città le pone di fronte: «Napoli non è una città accessibile, però c’è la mia vita – dice spesso e prosegue – mi piace non fermarmi mai e provare a dare un contributo al mio piccolo mondo. Mi piacerebbe che un giorno le Olimpiadi e le Paralimpiadi si possano fare in contemporanea, o che, ad alternanza, siano le Paralimpiadi ad aprire la stagione olimpica».

Tutti la stimano, e ovunque metta piede è in grado di creare un’aura di felicità. Ne sono testimoni tutti gli atleti del Club Schermistico Partenopeo dove, grazie alla sensibilizzazione di Sandro Cuomo, nel 2013 ha conosciuto la spada, e i ragazzi dell’Accademia Olimpica Beneventana che dal 2018 la vedono cimentarsi nella sciabola: la sua seconda arma allenata da Dino Meglio, olimpionico a Los Angeles 1984.

Anche se il primo vero contatto con la scherma risale ai tempi del liceo, quando la compagna di classe Francesca Boscarelli cominciava a dominare con la sua spada le pedane internazionali. Tutto è iniziato per gioco. L’inizio della scalata (nella spada) con il maestro Carmine Carpenito e dal 2021 il prosieguo sotto l’egida del maestro Antonio Iannaccone.
Alle Paralimpiadi si presenta da numero 1 al mondo nella sciabola e da seconda nella spada. Agli Europei della scorsa primavera aveva conquistato l’oro in entrambe le armi, ma anche l’affetto di tutte le scolaresche presenti che facevano il tifo per “Rossaná”. Lo staff dell’Italia ancora si chiede il perché.

Oggi, sulle pedane del Grand Palais, Rossana Pasquino esordirà nella gara di sciabola. Un esito tutto da scrivere per mettere la ciliegina sulla torta ad una carriera fatta di sacrifici tra gare e convegni, allenamenti e lezioni preparate nella notte.

 

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