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Si può dire che Pecchia ha fatto perdere la partita al Parma?

Lunare tripudio di elogi per l’allenatore che ha lasciato la squadra senza portiere per 30 minuti perché aveva finito le sostituzioni

Si può dire che Pecchia ha fatto perdere la partita al Parma?
Cm Parma 17/08/2024 - campionato di calcio serie A / Parma-Fiorentina / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Fabio Pecchia

Si può dire che Pecchia ha fatto perdere la partita al Parma?

Il calcio è diventato il regno dell’effimero. Commentatori e nuovi appassionati (quelli che non sudano, e giudicano la perfezione delle azioni con il goniometro) toccano vette di estasi quando guardano una squadra che non lancia lungo e che – come si dice oggi – esce da dietro. Ah come esce bene da dietro il Parma. Ieri sera in tv era tutto un elogio per il Parma che – a loro dire – stava impartendo una lezione di calcio al Napoli. Noi primitivi in realtà abbiamo visto un normale cross su cui Di Lorenzo ha dormito ma per fortuna più di lui ha dormito di più Kowalski che ha colpito la traversa da due metri. Una bella girata di Bonny da fuori area: palo. E una discesa di quaranta metri di Sohm che il Napoli ha scelto di non disturbare forse dimentico che nel calcio esistono i falli. Da quella discesa è nato il rigore.

Nel secondo tempo, il Parma di fatto non ha tirato in porta se non al minuto 104. Nel frattempo, però, Pecchia – col suo portiere ammonito per perdita di tempo – ha deciso di giocarsi anche il terzo slot per gli ultimi due cambi. Un errore che ha condizionato la partita, ben più dell’espulsione di Suzuki (il portiere) per doppia ammonizione. Una cosa è giocare trenta minuti in dieci uomini col portiere di riserva. Un’altra è giocare un uomo in meno e con in porta Enrico Del Prato che in tv sembrava persino più piccolino del suo metro e 86 centimetri. Di fatto, con la sua scelta, Pecchia ha condannato il Parma alla sconfitta. Sconfitta che è arrivata nel recupero solo perché a Kvaratskhelia e compagni sono stati improvvisamente assaliti dall’ansia di prestazione. Dalla paura di rimediare una figuraccia colossale: non riuscire a vincere o persino a pareggiare contro una squadra ridotta in dieci uomini e per giunta senza portiere. Ma la sconfitta è una quisquilia per il calcio contemporaneo. Il risultato è roba vintage. Vuoi mettere con un’uscita da dietro?

A fine partita il tecnico ha detto: «Grande prova, complimenti ai miei. Usciamo dal campo dal punto di vista umano, professionale e tecnico da vincitori ma con zero punti, contro una squadra costruita per lo scudetto e che già lo ha vinto.

Oggi sui quotidiani Pecchia ha rimediato 7 dal Corriere dello Sport e dal Corriere della Sera; 6,5 da Repubblica, 6 dalla Gazzetta che si accorge dell’errore ma non scende sotto la sufficienza.

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