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Sinner contro la retorica dei tennisti vittime del calendario: «Se non vuoi, non ti iscrivi ai tornei»

“Non dobbiamo giocare per forza. Io quest’anno e l’anno scorso ho saltato alcuni tornei perché volevo allenarmi”. Alcaraz aveva detto: “Prima o poi ci uccideranno”

Sinner contro la retorica dei tennisti vittime del calendario: «Se non vuoi, non ti iscrivi ai tornei»
Italy's Jannik Sinner looks on after winning his men's final match against USA's Taylor Fritz on day fourteen of the US Open tennis tournament at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in New York City, on September 8, 2024. (Photo by Kena Betancur / AFP)

Sinner contro la retorica dei tennisti vittime del calendario: «Se non vuoi, non ti iscrivi ai tornei»

Mentre i calciatori minacciano di scioperare (e poi non lo fanno mai, per evidenti motivi), i tennisti si accodano: è una litania contro il calendario sincopato degli atleti professionisti. Che poi in realtà è problema che nel tennis riguarda chi è costretto a giocare il più possibile per mantenersi, e non le star. Alcaraz è arrivato a dire che “adesso si gioca troppo, ci sono sempre più tornei obbligatori e prima o poi ci creeranno dei problemi, con tanti infortuni e la rinuncia a diversi tornei. In qualche modo ci uccideranno”. E invece Sinner dice di no: basta con questa retorica da vittime, nel tennis non funziona così.

“La stagione è lunga ma noi giocatori possiamo scegliere quali tornei giocare e quali no. Il calendario è denso. Ci sono tanti tornei, è vero, ma non dobbiamo giocare per forza. Se non vuoi giocare un torneo non ti iscrivi. Io sia quest’anno sia 2023 ho saltato alcuni tornei perché volevo allenarmi”.

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