Santopadre ne traccia un profilo su La Stampa: anche nelle difficoltà, non perde mai la rotta. Ha la lucidità di Djokovic con 14 anni in meno
Sinner non perde mai la testa quando è in difficoltà. Non si disunisce (per dirla alla Sorrentino).
Su La Stampa Vincenzo Santopadre (ex coach di Berrettini) ne traccia un interessante profilo tecnico-psicologico.
Scrive Santopadre:
In Jannik c’è una costante: il suo essere eccezionale nella stabilità. Ripensiamo, ad esempio, all’inizio degli Us Open: contro Michelsen e McDonald non ha giocato affatto bene; nel primo set contro Tommy Paul non faceva che steccare diritti. Ma Jannik non si è preoccupato, non si è disunito, non è calato in intensità. Il suo obiettivo è stare lì. Ed è l’unico che non perde la rotta. (…) La stabilità e la determinazione sono le qualità che lo rendono così forte. Perdo un set con McDonald? Non importa. Perdo il secondo con Medvedev? Che problema c’è: cambio strategia, faccio serve & volley e risolvo la faccenda. Tanto di cappello, amici, considerando che non ha 37 anni come Djokovic, ma quattordici in meno.
«Adesso so chi è amico mio e chi no», ha detto a New York, e anche questo è un segnale di maturità. Anzi: di saggezza. Insomma, Jannik può essere più o meno amato, ma non si può non apprezzarlo e ammirarlo, perché è un vero esempio per tutti.
Sinner sarebbe un ottimo giocatore di poker, non mostra mai le sue emozioni (El Paìs)
Jannik Sinner, vista la sua personalità, potrebbe benissimo sedersi a un tavolo da poker e bluffare con le carte, con quell’espressione e quel gesto eternamente neutrale che confonde chiunque. Lo scrive El Paìs.
El Paìs pensa alla caduta durante la semifinale degli Us Open contro Draper. “Eppure quando viene curato, non gli fa né freddo né caldo; non una sola smorfia né un solo segno che rivelasse il dolore. In sostanza, più o meno, è quello che è successo nelle ultime tre settimane in cui il numero uno, uomo di ghiaccio puro, ha reagito dell’annuncio della sua positività al clostebol“.
Sinner è ovviamente il favorito in finale questa sera contro Fritz, c’è in gioco il suo secondo Slam.
“Il lavoro di Sinner di questi giorni è stato, soprattutto, mentale”
Tornando al caso di doping,
“la maggior parte dei professionisti si fida dell’innocenza di Sinner, ma mette in dubbio le azioni dell’Atp e l’oscurantismo del caso. Sinner ha rinunciato a diversi eventi in quel periodo di quasi sei mesi a causa di problemi all’anca e anche ai Giochi di Parigi a causa di una malattia dell’ultimo minuto: tonsillite, secondo la versione ufficiale“.
“In mezzo a tutto questo rumore di fondo e a tutta questa tensione, Sinner ha continuato a vincere e vincerà a modo suo: senza battere ciglio, senza dare segni di sconforto o debolezza. Il poker, forse, non è affatto male per lui“.