ilNapolista

Sinner rischia ancora sei-otto mesi di squalifica, perderebbe gli Us Open

Il Corsera: la Wada ha tempo fino al 23 settembre per il ricorso al Tas. La squalifica partirebbe dal primo controllo positivo (10 marzo) e cancellerebbe risultati, premi e punti Atp

Sinner rischia ancora sei-otto mesi di squalifica, perderebbe gli Us Open
NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 08: Jannik Sinner of Italy celebrates after defeating Taylor Fritz of the United States to win the Men's Singles Final on Day Fourteen of the 2024 US Open at USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 08, 2024 in the Flushing neighborhood of the Queens borough of New York City. Sarah Stier/Getty Images/AFP (Photo by Sarah Stier / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Sinner rischia ancora sei-otto mesi di squalifica, perderebbe gli Us Open.

Il Corriere della Sera con Marco Bonarrigo ripercorre la giornata di ieri in cui sembrava che la vicenda doping fosse definitivamente chiusa. E invece la Wada aveva richiesto un supplemento d’indagine prima di decidere se presentare ricorso al Tribunale di Losanna il Tas (Tribunale Arbitrato Sportivo).

Scrive il Corriere della Sera:

Il caso Sinner non è chiuso.  

la Wada ha ammesso che il procedimento contro Sinner è tutt’ora «in corso di elaborazione» da parte dell’ufficio legale interno che deve esprimersi sull’eventuale ricorso (…). Il limite per presentare appello slitta quindi almeno al 23 settembre.

In caso di eventuale ricorso la Tas aprirà un procedimento di arbitrato. L’inizio delle udienze raramente sono inferiori ai tre mesi. Se fosse accertata la mancanza di precauzioni da parte di Sinner (dimostrando che l’atleta era consapevole del rischio e non ha fatto di tutto per evitarlo) la pena potrebbe andare dai tre ai sei-otto mesi, partendo dalla data del primo controllo positivo (10 marzo) e cancellando risultati, premi e punti Atp fino a sospensione scontata. Insomma, se la stagione degli slam di Sinner sui campi da tennis si è conclusa in modo trionfale, quella davanti ai tribunali sportivi ha ancora un poco gradevole seguito. 

Cinque anni fa l’agenzia non appellò un caso di scuola: l’assoluzione del nuotatore brasiliano Gabriel da Silva Santos (Clostebol anche per lui) assolto perché la contaminazione sarebbe avvenuta tramite contatto con le lenzuola della casa del fratello dove l’atleta si era recato occasionalmente a dormire, non sapendo che costui usava la pomata. Il principio di «confidenza totale nei propri familiari o nel proprio staff ristretto se si è inconsapevoli del rischio e si prendono tutte le precauzioni» è lo stesso alla base del proscioglimento di Sinner.

Sinner, la Wada fa sapere che «il caso è ancora aperto» (CorSera)

Il caso Sinner non è ancora chiuso. Il Corriere della Sera corregge quanto scritto in precedenza. La Wada ha fatto sapere che considera il caso ancora aperto in quanto ha richiesto una documentazione specifica sulla vicenda (non si sa quando) e i 21 giorni per fare ricorso partono dalla data in cui la Wada ha ricevuto tale documentazione.

Scrive il Corriere della Sera:

La segreteria del Tribunale Arbitrale internazionale dello Sport (Tas) l’ha confermato martedì mattina al «Corriere della Sera»: l’Agenzia Internazionale Antidoping (Wada) non ha presentato ricorso contro la sentenza dell’Itia (International Tennis Integrity Agency) dello scorso 19 agosto che proscioglieva da ogni responsabilità Jannik Sinner per la doppia positività al Clostebol dello scorso marzo di cui sono già scaduti i termini di appello di 21 giorni.

Ma il caso non è chiuso.

Da Montreal, sede dell’Agenzia, la Wada fa sapere di considerare «il caso ancora aperto e l’indagine in corso» in base a un comma dell’articolo 13.2 del Codice Antidoping (il 13.2.3.5, riservato alla sola agenzia e non ad esempio a Nado Italia) che le permette di far partire i 21 giorni del termine limite per l’appello dal momento in cui ha ricevuto documentazione aggiuntiva sul caso specificamente richiesta a Itia, l’agenzia indipendente che giudica i casi di doping nel tennis.
Wada conferma quindi di non essersi accontentata delle quasi 50 pagine dettagliate della sentenza e di aver chiesto approfondimenti specifici, ma non vuole comunicare in che data ha ricevuto (o se ha ricevuto) la documentazione richiesta.

ilnapolista © riproduzione riservata