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So Foot difende il pezzotto in Francia: «È il sintomo dell’attaccamento al calcio come bene comune»

“Con Dazn il calcio viene venduto al popolo a prezzi premium. Invece il consumatore ha perso di qualità e quantità rispetto ad Amazon o Canal+”

So Foot difende il pezzotto in Francia: «È il sintomo dell’attaccamento al calcio come bene comune»

La lotta al pezzotto, in Francia, “è un diversivo”. Uno stratagemma di Vincent Labrune, neoeletto tra mille polemiche di nuovo presidente della lega, per sviare l’attenzione dal fallimento del calcio francese. Lo scrive So Foot.

In pratica, scrive la rivista, “viene chiesto ai francesi di rinunciare al loro quarto ristorante del mese per abbonarsi a Dazn. Aumentando il disprezzo di classe e, alla fine, tradendo la visione – o la mancanza di visione – del personaggio riguardo alla famosa fase 2 del suo progetto. Soprattutto, suggerisce che le persone che utilizzano i servizi IPTV o addirittura frequentano Telegram sono di fatto complici dell’occultamento, con aggressioni fisiche, nei confronti di quella povera “vecchia signora” che sarebbe il calcio francese. Legalmente, questo parallelo non ha senso”.

Il punto di Labrune “non è prezzo esorbitante dell’offerta, che anche Dazn ha appena ridotto (tra l’altro calpestando i primi abbonati, i grandi perdenti della storia), ma l’egoismo criminale di chi si rivolge alla gratuità. L’eccesso e la sproporzione dell’argomento sottolineano e annunciano la continuazione strategica della sua presidenza, che cercherà di sfruttare al meglio gli errori del passato , forse nella speranza che tra 18 mesi la sua emittente non chiuda la porta e smascheri le finanze dei club”.

“La mentalità capitalista di Vincent Labrune e dei suoi amici ca che lo hanno consapevolmente scelto è affascinante. Deriva dall’espressione il calcio è un prodotto premium. In un certo senso, sembra quindi ritenere che la Ligue 1 sia simile all’industria del lusso, vittima di una contraffazione massiccia nel suk di Marrakech o in Asia, quando la sua clientela è fondamentalmente popolare (per la cronaca, la metà dei francesi ha un tenore di vita inferiore a 2000 euro al mese). Inoltre, l’etichetta premium nel business odierno implica il pagamento di un extra per più servizi. Nel caso di Dazn, il consumatore  ha perso molto in termini di qualità e quantità (di programmi) rispetto ad Amazon o Canal+”.

La pirateria non è un segno del disincanto dei nostri concittadini nei confronti della Ligue 1 o del club dei loro cuori, ma anzi evidenzia il loro attaccamento al bene comune del calcio. In nessun momento il presidente Labrune ha dato l’impressione di volersi rivolgere al pubblico, ai tifosi, ai tifosi, insomma alla gente dello stadio, se non per farli sentire in colpa e spiegare loro che dovevano tirare fuori il portafoglio per ripulire la lavagna dai suoi fallimenti.

“Il calcio offerto adesso è minore, più caro e non si parla della qualità delle trasmissioni”.

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