Luciano aveva detto che per quel tipo di gioco lui non era buono. Si sbagliava. Sempre meglio poche ma chiare idee che tante e confuse
Spalletti è passato da Sacchi a Trapattoni, addio calcio liquido e relazionale (Corsport)
L’Italia vince 3-1 in Francia con un calcio spumeggiante e una difesa d’acciaio.
Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport commenta così:
Preso quel gol folle, abbiamo cominciato a fare l’Italia. Lo spirito ha ricordato (sottolineiamo ricordato) quello dei bearzottiani. Assatanati.
La prima speranza è che questa partita con questo risultato abbia decretato la fine del calcio liquido e anche di quello relazionale, ieri sera i mezzi spazi sono diventati spazi interi (perché uno spazio è uno spazio, corto o lungo, largo o stretto, ma resta sempre uno spazio), siamo passati d’un colpo dall’idea sacchiana a quella trapattoniana, dal sogno europeo del calcio di Rinus Michels a quello casareccio di Nereo Rocco (il 2-1 in contropiede è l’inno a quel calcio). La seconda speranza è che questa vittoria non ringalluzzisca di nuovo Spalletti, il basso profilo a volte è il profilo migliore. Luciano aveva detto che per quel tipo di gioco lui non era buono. Si sbagliava. Se l’atteggiamento mentale era corretto (sempre meglio poche ma chiare idee che tante e confuse), lo era anche l’impostazione con due ali, anzi, due alissime che calpestavano le linee laterali, Cambiaso a destra e Dimarco a sinistra: Deschamps, con la sua difesa stretta, non ci ha capito niente.
Spalletti: «Cosa è cambiato rispetto all’Europeo? Non siamo alla fine del campionato, i calciatori sono più freschi»
Il ct della Nazionale, Luciano Spalletti, ha parlato ai microfoni della Rai dopo la vittoria contro la Francia in Nations League
Inizio terribile, ma poi c’è stata la reazione
«È stata la chiave della partita che tutti hanno reagito subito e hanno cercato di dare forza alla squadra e poi hanno fatto la partita che dovevano fare. Bravi».
Quasi troppo
«Non è mai troppo nel senso che c’è sempre la possibilità di fare meglio per cui era importante stare in campo da squadra, perché poi dopo gli infortuni c’è talmente tanta tensione che ti può ridurre alla follia. Però è doppiamente forza mentale perché le cose che accadono vengono dalla tua testa per quello che temi di non poter fare».
Cosa è cambiato rispetto all’Europeo?
«Abbiamo scelto un gruppo di giocatori che stanno sempre in campo, oggi sono più freschi rispetto alla fine del campionato e stanno facendo un lavoro in maniera corretta. Siamo stati fortunati di trovare ragazzi giovani che hanno voglia di far vedere che calciatori sono».
La prestazione di Tonali?
«Ha giocato una partita magnifica, avevamo paura che non riuscisse a fare tutti i 90 minuti e invece nel finale ha fatto due cose incredibili, abbiamo ritrovato un calciatore fortissimo».