ilNapolista

Spalletti: «Ho visto la voglia dei calciatori di tenere la schiena dritta e non avere l’arrendevolezza dei rimpianti»

In conferenza: «Contro la Svizzera siamo stati inferiori a loro, ma anche rispetto alle nostre qualità. Sono stato rompi-scatole, disumano nei metodi per perseguire gli obiettivi».

Spalletti: «Ho visto la voglia dei calciatori di tenere la schiena dritta e non avere l’arrendevolezza dei rimpianti»
Italy's head coach Luciano Spalletti gives a press conference at the team's base camp in Iserlohn, on June 30, 2024, after they were eliminated by Switzerland in a round of 16 match of the UEFA Euro 2024 football championship. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Luciano Spalletti, ct della Nazionale italiana, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di Nations League contro la Francia di domani alle 20:45.

La conferenza di Spalletti

Sulla Francia ha dichiarato:

«Se andiamo a vedere la formazione della Francia, è una formazione di altissimo livello. Mi aspetto una partita con difficoltà dove si può sopperire soltanto essendo squadra e quella deve essere la nostra arma. Ho visto cose buone in questi giorni e spero di rivedere le cose degli allenamenti. Poi ci saranno difficoltà. Loro sono una squadra sorniona, che ti dà l’impressione di poter gestire la gara, poi appena ti alzi hanno queste sventagliate sugli esterni».

Sugli errori commessi agli Europei:

«Sono diverso perché la nostra vita diventa migliore se capiamo cosa ci succede. Io ho fatto tesoro di quello che è stata l’esperienza precedente. Dove c’è professionismo serve migliorare, poi gli errori si fanno. Ho visto la voglia dei calciatori di tenere la schiena dritta e non avere l’arrendevolezza di portarsi dietro i rimpianti. Le vere sconfitte sono quando ti porti dietro tutto quello che è stato, noi dobbiamo guardare al futuro e la partita di domani sera è già scritta nel futuro. Abbiamo iniziato questo nuovo percorso dopo l’Europeo in cui siamo stati a pensare a giocatori che potevano darci una mano, anche nelle convocazioni ci sono stato attento. Da qui in avanti ci sarà da fare qualcosa di nuovo, in un percorso che durerà per tutta la Nations League».

Sui convocati:

«Ho visto dei ragazzi che hanno dentro qualità per diventare dei top player e probabilmente hanno bisogno di qualche esperienza. Ho visto anche l’autostima di non essere prigionieri degli altri e la consapevolezza che noi contro la Svizzera siamo stati inferiori, ma anche di noi stessi. Ho visto che si vuole migliorare, poi la tattica resta fondamentale perché loro sfruttano i momenti in cui noi saremo più larghi. Si comincia a formare un gruppo di giocatori che fanno parte di tre squadre, altri giocano all’estero e possono portare esperienza nel gruppo. Chiaro che dobbiamo giocare e far vedere da subito delle cose, poi nel calcio i risultati rendono la vita folle. Ma siamo noi gli amministratori di noi stessi».

Lo stato d’animo di Spalletti:

«Io poco sereno prima? Può darsi, siamo gli ultimi ad accorgerci come siamo. L’ultima volta sono stato troppo rompi scatole, perché io sono sereno e tranquillo da sempre. Sono stato molto umano nel credere nelle possibilità dei miei risultati, sono stato disumano nei metodi per perseguirli. Queste è probabilmente un errore, io quello che penso è che i calciatori non abbiano responsabilità». 

Su Gianluigi Donnarumma:

«Donnarumma è un capitano perfetto perché ha fatto tutte le esperienze possibili fin da bambino; lui è stato un predestinato perché aveva questo fisico imponente e per il ruolo che fa diventa una qualità importante. Avere subito gli occhi addosso di club come il Milan così giovane, l’ha formato prima di qualsiasi calciatore normale. Ora è diventato un portiere di livello internazionale. Ti fa impressione a vederlo in porta, la copre tutta allargando le braccia. Poi è un ragazzo eccezionale, vuole bene a tutti ed il primo a dispiacersi quando le cose non vanno come vorremo. Ce lo teniamo bello stretto come calciatore e capitano».

Su Ricci, Tonali e Raspadori:

«Noi abbiamo dovuto lasciare da parte dei calciatori andando a guardare un pochino più in là. Jorginho e Verratti sono calciatori che facilmente prendono la squadra per mano, ma ora dobbiamo fare qualcosa di nuovo, di diverso. Ricci è un ragazzo generosissimo, ha nelle qualità la tecnica, la corsa e la resistenza. In questa convocazione siamo stati un po’ più attenti ad avere più qualità, tutta gente che è più continua e forte fisicamente, che è disponibile al sacrificio. Tonali per noi diventa fondamentale, ha quel livello e quello spessore di calciatore internazionale. Ha ritmo e determina tanto per una squadra: l’abbiamo ritrovato sorridente, voglioso di stare coi compagni. Raspadori dal mio punto di vista è sempre lo stesso: puoi farlo giocare da qualsiasi parte e ti porta sempre a casa il risultato. Proprio la disponibilità che mette sempre in mostra lo porta a perdere freschezza per la giocata che resta negli occhi dei tifosi. E’ uno che anche se lo valuti con un voto basso permette ai compagni di conquistare palloni. Ha una muscolatura tozza, possente, quando viene addosso ti fa l’ematoma».

La mancata chiamata a Locatelli:

«L’ho visto interessante in questo avvio di stagione con la Juventus e gli vedo qualità ben codificate, visibili. In Ricci e Fagioli spero in qualcosa di più che ancora non hanno fatto vedere. Locatelli è uno che fa parte del gruppo che abbiamo fatto e se avessi portato 2-3 calciatori in più lui sarebbe stato dentro. Ora però ho fatto questa scelta qui e a vedere gli allenamenti penso di doverla riattuare, ho visto la felicità dei giocatori nell’essere sempre dentro».

Sul tifo degli italiani:

«Me lo aspetto sempre perché lo sappiamo noi quanta passione e amore c’è attorno a questa maglia, a questa squadra. So che questa partita la guarderanno in tanti: magari ci hanno criticato, ma sono lì pronti ad abbracciarci mettendoci passione e disponibilità».

ilnapolista © riproduzione riservata