Oltre alla proprietà Friedkin, nel mirino della contestazione dei tifosi c’è anche la CEO Lina Souloukou, considerata dai tifosi la principale responsabile dell’esonero del tecnico di Ostia.
Prosegue la contestazione in casa Roma dopo l’esonero di Daniele De Rossi. Oltre alla proprietà Friedkin, nel mirino della contestazione dei tifosi c’è anche la CEO Lina Souloukou, considerata dai tifosi la principale responsabile dell’esonero del tecnico di Ostia.
Questa mattina all’esterno del ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria è stato esposto uno striscione firmato ‘dannatamente romanisti’ contro la dirigente greca. “DDR mare di Roma. Lina il male di Roma”, un gioco di parole con le origini di De Rossi, nato e cresciuto ad Ostia, cioè il mare di Roma. Insomma, l’avventura di Ivan Juric comincia nella bufera, considerando che la contestazione vera e propria si consumerà allo stadio. La curva sud ha invitato tutti i settori ad entrare con 30 minuti di ritardo in occasione di Roma-Udinese, match d’esordio di Ivan Juric sulla panchina giallorossa.
Secondo ‘La Repubblica’, la situazione di De Rossi è precipitata dopo l’intervista di Totti e la frase «Daniele è un parafulmine». La Ceo infatti non avrebbe gradito l’intervista di Totti e il rifiuto del tecnico a centellinare l’impiego di Dybala. Agli occhi della manager greca, la frase “Daniele è un parafulmine” l’avrebbe ispirata proprio De Rossi: è questo che ha contestato all’allenatore, prima ancora dei risultati deludenti della sua Roma. Gli attriti tra l’allenatore e la manager greca erano nati già da tempo: una delle maggiori discussioni c’era stata sull’impiego di Dybala che alla 15ª presenza vedrebbe il suo stipendio lievitare a 7,5 mln di euro netti grazie al rinnovo automatico. Un’opzione che la società giallorossa vuole evitare a tutti i costi.