L’allenatore fa esperimenti, il tono molle e l’aspetto tassidermico delle sue interviste è uguale a quello della squadra in campo
Thiago Motta, preoccupa la sua Juventus: senza sponsor, senza gioco, senza anima (Damascelli)
Scrive Tony Damascelli sul Giornale:
Le nostre squadre di Champions non sembrano la pubblicità della salute, desta preoccupazione la Juventus che è un mercante in fiera, senza sponsor, senza gioco, senza anima, Thiago Motta fa esperimenti, il tono molle e l’aspetto tassidermico delle sue interviste è uguale a quello della squadra in campo, in cinque giorni, tra Psv Eindhoven e Napoli, l’allenatore si gioca la reputazione.
Tuttosport e la Juve di Thiago Motta: più lenta di un film cecoslovacco
Dopo il pareggio 0-0 contro l’Empoli, la Juve sembra ancora dover ingranare, anche se le prime due vittorie in campionato per 3-0 sembravano aver convinto. E’ il secondo pareggio consecutivo senza reti dopo quello contro la Roma.
Tuttosport con Vaciago commenta così la Juventus di Thiago Motta:
Lenta come un film cecoslovacco (senza i sottotitoli in tedesco), ma più soporifera, la prima Juventus completa delude, perché c’erano quasi tutti i nuovi, soprattutto i più costosi, e nessuno ha aggiunto qualcosa. Certo, bisognare stare calmi perché, piaccia o non piaccia, serve tempo e molta pazienza per esprimere un giudizio compiuto sul lavoro di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta. E, usando anche solo la dose minima di onestà intellettuale, non è possibile mettere in discussione i nuovi dopo una o due presenze. Si possono però annotare delle osservazioni.
Uno dei nuovi arrivati è il brasiliano Douglas Luiz dall’Aston Villa:
Douglas Luiz, per esempio, è stato molle. Dicono, dalle parti della Continassa, che nel suo primo mese e mezzo da juventino abbia faticato a sintonizzarsi con l’atteggiamento giusto e, a occhio, deve lavoraci ancora un po’.
Manca ancora creatività nel gioco bianconero:
Le fondamenta sono sempre quelle, non c’è creatività, solo ingegneria difensiva e buona volontà collettiva. Questa Juventus si difende bene perché ha un notevole spirito di squadra e una disponibilità collettiva importante verso il sacrificio. Insomma, Motta mente (sapendo di mentire) quando sostiene di essere soddisfatto della prestazione; tuttavia, fa bene a coccolarsi le “zero reti subite”, perché oltretutto tendono a cementare il gruppo. E poi, se uno crede ai ricorsi storici, nel 2011-12, nella stagione del primo dei nove scudetti consecutivi, la Juventus, dopo quattro giornate, aveva otto punti con due vittorie e due pareggi. Quella stagione finì per la Juventus con lo sprint scudetto, vinto battendo un Milan molto più forte (sulla carta). Questo non significa che la Juventus di Motta è destinata a ripetere l’impresa, ma certamente significa che è ancora molto presto per giudicare.