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Troppe cause, i club di Premier spendono decine di milioni in avvocati e spese legali (Telegraph)

Mica tutti hanno alle spalle uno Stato sovrano come il City… le società inglesi stanno esaurendo il fondo cassa per i contenziosi legali

Troppe cause, i club di Premier spendono decine di milioni in avvocati e spese legali (Telegraph)

Tra tribunali, arbitrati, commissioni, e un monte di ore fatturate a studi di avvocati prestigiosi la Premier League sta affogando nelle spese legali. I club non ne possono più: si parla di decine di milioni di sterline in fumo tra contenziosi e cause.

I 20 club si incontreranno oggi con l’udienza della commissione della Premier League sulle accuse del City, più di 100 in totale, e un annuncio imminente su un arbitrato separato con lo stesso club. Ci sono già stati casi perseguiti per violazioni dei controlli finanziari con Everton, Nottingham Forest e Leicester City, compresi gli appelli. Il resoconto pubblicato di recente dell’appello della Premier League sul suo premio per le spese nel caso Everton per violazione delle norme di profitto e sostenibilità ha suscitato preoccupazione tra i club, racconta il Telegraph. Nelle osservazioni alla commissione, il consulente generale del club, Celia Rooney, ha descritto come “da far venire le lacrime agli occhi” alcune delle tariffe pagate dalla Premier League per le sue spese legali.

Le spese legali sono centralizzate, in Premier. Vengono pagati con i fondi centrali della Lega, il che significa che tutti i club li sostengono equamente.

Solo nel caso dell’Everton, la Premier League ha chiesto al club di pagare spese per 4,9 milioni di sterline, ma ha ottenuto solo 1,7 milioni di sterline e ha perso il suo ricorso contro la sentenza, il che ha aumentato le spese legali.

Se il City vince la causa contro la Premier (Telegraph)

Prima ancora che arrivi la sentenza, preannunciata come possibilmente dirompente per l’intero ecosistema del calcio inglese, sulle 115 presunte violazioni finanziarie, c’è un altro verdetto incombente sul Manchester City. Ne scrive il Telegraph.

A febbraio, il City ha lanciato un’accusa senza precedenti di “discriminazione” sulle regole che regolano il valore di mercato degli sponsor e dei trasferimenti e, sebbene separata dall’udienza sulle molteplici presunte violazioni delle regole, alcuni addetti ai lavori della Premier League considerano questo caso ancora più importante, scrive il giornale inglese.  Questo perché determinerà in modo decisivo la futura governance finanziaria della lega e il potenziale equilibrio competitivo.

“A giugno si è tenuta un’udienza arbitrale privata della durata di due settimane e, in vista dell’assemblea degli azionisti dei club della Premier League in programma giovedì, si prevede che l’esito verrà reso noto nei prossimi giorni”.

“Il ricorso della City è stato presentato secondo la procedura arbitrale della lega, che non contiene alcuna disposizione volta a rendere pubbliche le proprie conclusioni. Le norme sulle transazioni con “parti correlate” (Apt) sono state introdotte nel dicembre 2021, subito dopo l’acquisizione del Newcastle United, e hanno seguito le norme precedenti relative al “valore equo di mercato”. Le proposte per aggiornare tali regole sono state approvate di misura all’inizio di quest’anno, con 12 dei 20 club che hanno votato a favore. Sei club hanno votato contro le modifiche e due si sono astenuti. Il City sostiene di essere stato colpito da una “tirannia della maggioranza”, e ha chiesto i danni”.

I club rivali temono che una sconfitta della Premier League possa indebolire i controlli finanziari e danneggiare la competitività, con conseguenze di vasta portata sia sulla popolarità globale del campionato sia sugli incentivi per altri investitori a rimanere coinvolti.

Secondo il Telegraph “si tratta di un’azione senza precedenti che potrebbe in ultima analisi vanificare le 115 accuse mosse dalla Premier ai campioni”.

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