ilNapolista

Troppe parolacce in F1, Verstappen il primo a essere punito: dovrà svolgere servizi sociali (Telegraph)

Lui si è giustificato dicendo che “la parola usata è comune nel linguaggio parlato, così come l’ha imparata e l’inglese non è la sua lingua madre”

Troppe parolacce in F1, Verstappen il primo a essere punito: dovrà svolgere servizi sociali (Telegraph)
Red Bull Racing's Dutch driver Max Verstappen looks on after the qualifying round of the 2023 Formula One Australian Grand Prix at the Albert Park Circuit in Melbourne on April 1, 2023. (Photo by Martin KEEP / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Giro di vite della F1 e della Fia sul linguaggio usato dai piloti. Il primo a farne le spese è il campione del mondo in carica, nell’ultimo periodo parecchio nervoso per i pessimi risultati. Max Verstappen è stato infatti condannato ai servizi sociali per aver imprecato durante la conferenza stampa del giovedì a Singapore.

Come riporta il Telegraph, “il tre volte campione del mondo della Red Bull è stato ammonito dal moderatore della Fia durante la conferenza di giovedì“.

Oggi la Fia lo ha convocato davanti gli steward che lo hanno punito a “svolgere un’opera di interesse pubblico” come penitenza. Per Verstappen non è la prima volta.

Nel 2019 è stato inviato a Marrakech per osservare gli steward della Fia in azione durante una gara di Formula E dopo aver spintonato Esteban Ocon in Brasile“. Ancora non è chiara l’entità della penitenza, ma è comunque una seccatura per il pilota della Red Bull.

Verstappen ha fatto notare giovedì che la Fia e la F1 hanno sempre la possibilità di scegliere di non mandare i team radio. Davanti agli steward si è difeso spiegando che “la parola usata è comune nel linguaggio parlato, così come l’ha imparata, l’inglese non è la sua lingua madre. Mentre gli Steward accettano che questo possa essere vero, è importante che i modelli di ruolo imparino a essere consapevoli quando parlano in forum pubblici, in particolare quando non sono sotto una particolare pressione. Verstappen si è scusato per il suo comportamento“.

Hamilton accusa di razzismo il presidente della Fia: ha chiesto ai piloti di non essere volgari come i rapper

Lewis Hamilton ha accusato il presidente della Fia, Mohammed Ben Sulayem, di aver utilizzato un linguaggio razzista. Il presidente Fia ha invitato in una intervista a Autosport di evitare di dire parolacce nei team-radio. Per farlo però, secondo Lewis, ha usato termini razzisti:

«Dobbiamo fare una distinzione tra il nostro sport, il motorsport, e la musica rap. Non siamo rapper, sai. Dicono la parola con la f  (fuck, ndr) quante volte al minuto? Non ci siamo. Quelli sono loro e noi siamo noi».

Interpellato su queste parole, Hamilton ha fatto notare un vena di razzismo nelle parole di Sulayem:

«Quello che ha detto [Ben Sulayem], non mi piace come l’ha espresso. Dire ‘rapper’ è molto stereotipato. Se ci pensi, la maggior parte dei rapper sono neri, quindi significa ‘non siamo come loro’. Quindi penso che queste siano le parole sbagliate e che ci sia un elemento razziale lì».

Verstappen critico: «Cosa abbiamo? Cinque anni?»

«Scusate il linguaggio, ma andiamo. Tipo, cosa siamo? Bambini di cinque anni? Bambini di sei anni? Anche se un bambino di cinque o sei anni guarda, alla fine imprecherà comunque, anche se i suoi genitori non glielo permetteranno. Molte persone dicono un sacco di cose brutte quando sono piene di adrenalina in altri sport. Semplicemente non vengono colte. Siamo qui probabilmente per scopi di intrattenimento. Se non lo trasmetti, nessuno lo saprà. Probabilmente è solo il mondo in cui viviamo. Sembra che le persone siano un po’ più sensibili alle cose».

ilnapolista © riproduzione riservata