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Agli ultras dello sport non importa nulla: sono narcisisti, violenti e auto-riferiti (Cazzullo)

Arrivarono a fischiare Maldini. È inutile costruire stadi nuovi se li riempi di trafficanti di droga, di ricattatori, di mafiosi, di neofascisti 

Agli ultras dello sport non importa nulla: sono narcisisti, violenti e auto-riferiti (Cazzullo)
Mp La Spezia 13/05/2023 - campionato di calcio serie A / Spezia-Milan / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Milan

Agli ultras dello sport non importa nulla: sono narcisisti, violenti e auto-riferiti (Cazzullo)

Nella sua rubrica delle lettere sul Corriere della sera Aldo Cazzullo si occupa del fenomeno e dell’inchiesta sugli ultras.

L’arresto dei capi ultras delle due squadre milanesi è uno choc, ma è anche un’occasione di ripartenza per il calcio italiano. Da troppo tempo le curve, e quindi le tifoserie, sono ostaggio di un gruppo di criminali che usano il ricatto della forza per soggiogare gli altri. La loro arma è il coltello, se non la pistola. Il loro principale business è la droga. L’altro sono i biglietti delle partite e l’organizzazione delle trasferte. Non sono veri appassionati; dello sport non importa loro nulla; sono narcisisti, violenti e auto-riferiti, se è vero che gli ultras milanisti sono arrivati a fischiare al passo d’addio Paolo Maldini, bandiera milanista per eccellenza. La loro pressione ha spesso messo alle strette molte società, comprese le più strutturate come appunto Inter e Milan (ma pure la Juve).

Tutto questo deve finire. Ne va della libertà delle società, dei tifosi, degli stessi calciatori. Non si può vivere, fare sport e impresa in un clima di ricatto permanente. Ci sono leggi da far rispettare, reati da punire e da prevenire. Il fatto che molte curve poi esprimano a ogni occasione sentimenti apertamente razzisti e antisemiti è un’altra deriva che non può più essere tollerata. Anche così si riavvicinano al calcio i giovani e le persone comuni, che fisicamente si allontanano dagli stadi. Puoi costruire o ristrutturare gli impianti più belli del mondo; ma se poi li riempi di trafficanti di droga, di ricattatori, di mafiosi, di neofascisti prima o poi si svuoteranno. 

Michele Serra: «I commercianti rischiano la vita per denunciare il pizzo, i club zitti con gli ultras. Sono vili»

Mentre Marotta detta la linea delle società di calcio “parte lesa” degli ultras (“siamo integerrimi, trasparenti”, dice), Michele Serra su Repubblica in poche righe smonta l’alibi della grande industria del calcio italiano. Sono “almeno vent’anni (approssimati per difetto) – scrive Serra – che le curve ultras governano gli stadi secondo il loro profitto e il loro comodo. Taglieggiano le società di calcio (prime vittime e prime colpevoli della situazione). Sono parte organica della criminalità cittadina, si muovono come organizzazioni paramilitari, ragionano come mafie e come mafie regolano i conti con l’omicidio, brutalizzano gli altri tifosi, decidono di interrompere le partite, intervengono nelle campagne acquisti, blandiscono o minacciano allenatori, dirigenti, calciatori”.

Il problema, continua, è che “siamo nel 2024”… Perché “tutti sapevano tutto da decenni, compreso, evidentemente, il mondo del calcio. La paura è un sentimento comprensibile, ma se i commercianti taglieggiati hanno trovato la dignità e il coraggio di uscire allo scoperto, e denunciare, a rischio della vita, l’imposizione del pizzo, perché non lo hanno fatto società con fatturati cento, mille volte superiori?”.

“I presidenti della Lega Calcio degli ultimi vent’anni possono fornire elementi che certifichino la loro attiva opposizione a questa situazione pazzesca? Prove alla mano, che cosa hanno detto e che cosa hanno fatto per denunciare la loro impotenza, e chiedere aiuto? Se questo Paese è così degradato, è anche per la sua viltà”.

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