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Alcaraz: «Con Sinner non siamo amici stretti, ma il rispetto reciproco ci permette di avere un buon rapporto»

I due insieme sull’aereo per Shangai dopo la finale di Pechino: «Due ore dopo eravamo nello stesso aereo a ridere e scherzare, a parlare della vita come se nulla fosse successo»

Alcaraz: «Con Sinner non siamo amici stretti, ma il rispetto reciproco ci permette di avere un buon rapporto»
MIAMI GARDENS, FLORIDA - MARCH 31: Jannik Sinner of Italy is congratulated by Carlos Alcaraz of Spain after their match during the semifinals of the Miami Open at Hard Rock Stadium on March 31, 2023 in Miami Gardens, Florida. Matthew Stockman/Getty Images/AFP (Photo by MATTHEW STOCKMAN / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Prima Alcaraz vince una battaglia estenuante contro Sinner a Pechino. Dopo qualche ora la foto dei due, insieme sullo stesso aereo per Shangai, sede del prossimo torneo. Una scena inusuale per due avversario, eppure nel tennis è più comune di quanto si possa pensare. Lo ammette lo stesso Alcaraz che in un intervista a TenniTv spiega:

«È strano, ma penso che il tennis sia differente dagli altri sport. Noi abbiamo combattuto per più di tre ore, lui è andato veramente vicino alla vittoria e alla fine ho vinto io. E poi due ore dopo eravamo nello stesso aereo a ridere e scherzare, a parlare della vita come se non fosse successo nulla. Probabilmente in altri sport sarebbe impossibile fare questo, ma penso che nel tennis noi abbiamo buoni rapporti. Ovviamente quando sei in campo vuoi vincere e battere il tuo avversario, ma poi abbiamo buoni rapporti con tutti e possiamo fare questo».

«Due ore dopo eravamo nello stesso aereo a ridere e scherzare»

Sul suo rapporto con Sinner durante la conferenza stampa a Shanghai dice:
«Quando siamo in viaggio durante i tornei stiamo con i nostri team, quindi non parliamo troppo, ma quando possiamo parliamo un po’ non solo di tennis, anche della vita in generale, ma non molto. Questo significa che abbiamo un buon rapporto, ma non siamo amici stretti, ma penso che il rispetto che abbiamo uno dell’altro ci metta in condizione di avere un buon rapporto».

Sinner accetta il verdetto del campo: quest’anno Alcaraz per lui è imbattibile

Sinner, lui no, non può appellarsi. Il campo dice che Alcaraz, almeno per quest’anno, è una sentenza: vince una finale pazzesca a Pachino, in 3 set, 3 ore e mezza, chiusa con 7 punti di fila nel tie-break decisivo.

Il Tas è un fantasma lontano, che si muove con un clangore alimentato dai giornali italiani contro la Wada che ha fatto ricorso. La retorica successiva vorrebbe il numero 1 del mondo in ambasce per l’attesa. Invece Sinner vince, vince sempre, fino a quando non va a sbattere contro Alcaraz. E lì si impenna il livello generale del tennis: una rivalità già sbocciata, non solo nei risultati ma anche nel gioco. La bellezza, nel tennis di oggi, non è cosa scontata.

Andarsi dunque a rivedere almeno gli highlights della finale di Pechino. Ne vale la pena. Sinner dimostra che mentalmente (pur con lo stress per la vicenda doping addosso) è più appuntito di Alcaraz. Ma lo spagnolo compensa con un livello tecnico superiore, pur con picchi e sbavature. I due, come detto, sono complementari: eccola la bellezza.

Sinner era sotto nel primo set, e l’ha portato a casa: 7-6. La partita è girata all’ottavo game del secondo set, quando Alcaraz ha annullato due palle break con due ace sul 4-4, andando poi a vincere 6-4. Sinner era sotto un treno in apertura del terzo: 1-3 15-40. E invece, ancora una volta, si è arrampicato sul muro, fino a vedere la cima sul 3-0 nel tie-break finale. In quel momento Alcaraz è esploso: sette punti tra vincenti e invenzioni di puro istinto. Uno dietro l’altro. Implacabile.

I due ora se ne andranno a Shanghai, a replicare: sono dalla stessa parte del tabelloni. Li aspettano anni di rivalità, qualche finale Slam. Sperando che il Tas non si immischi.

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