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Belgio, calciatore raccoglie un petardo lanciato in campo e perde tre dita

Fabio Schifano pensava fosse un petardo ed invece era un petardo esploso mentre lo stava portando fuori causandogli la perdita di tre dita della mano.

Belgio, calciatore raccoglie un petardo lanciato in campo e perde tre dita

Fabio Schifano è un calciatore del KSCT Menen, club di 4a divisione provinciale C belga. Oggi avrebbe dovuto essere a Milano per tifare per il Bruges nella gara di Champions di questo pomeriggio, invece è ricoverato in ospedale.

Il giovane calciatore di 26 anni aveva appena fatto una doppietta nel match contro l’SK Zillebeke, quando raccolto da terra da terra quello che pensava fosse un fumogeno lanciato in campo al termine della gara. In realtà si trattava di un Cobra 6, ovvero un’arma pirotecnica pesante che ha il potere di una bomba a mano che è esploso proprio mentre Schifano lo stava portando fuori causandogli la perdita di tre dita della mano.

 

 

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Intervistato da HLN, mentre è ricoverato nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Bruges, Schifano ha spiegato cosa è accaduto:

«Abbiamo ballato e festeggiato insieme la vittoria. All’improvviso ho visto qualcosa che veniva lanciato dagli spalti. Ho pensato a un fumogeno. Ho visto subito il pericolo. Per i miei compagni, ma anche per i tifosi. C’erano dei bambini in giro, non volevo che qualcuno si bruciasse. In una frazione di secondo ho deciso di rimuoverlo.

Meno di due secondi dopo ed esploso. Ero spaventato a morte. C’era fumo ovunque. Quando il fumo si è diradato, ho visto molto sangue sulla mia mano destra. Mancavano alcune dita. Ho capito subito che la situazione era grave e che non si trattava di un semplice fumogeno quello che avevo raccolto. Il mio indice è completamente scomparso, così come metà del pollice e del medio. Ho subito anche un intervento alle gambe per essere stato colpito dai detriti lanciati. I medici mi hanno detto che forse ci saranno altri interventi da fare e una lunga riabilitazione».

La nota del KSCT Menen sull’accaduto

Intanto il club del KSCT Menen ha pubblicato una nota: “Siamo profondamente dispiaciuti per questo incidente e prendiamo le distanze dalla persona in questione. Il nostro club non lo conosce, ma è stato identificato. Il KSCT Menen intraprenderà un’azione civile in questo caso attraverso la polizia e fornirà la necessaria collaborazione nel indagine che sarà condotta sia dalla polizia che dalla Federcalcio belga”.

Il giocatore ha concluso la sua intervista parlando del responsabile e dicendo di averlo già sentito: «Gli ho detto che non gli porto rancore e che non deve preoccuparsi troppo. Non voleva fare del male a nessuno, ne sono sicuro. Mi ha detto che non aveva dormito tutta la notte. Proprio come me».

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