Le parole dell’ex leader della curva Nord riportate dall’Ansa: «Per la finale di Champions avevamo fatto una richiesta iniziale ma ci hanno proposto meno della metà dei biglietti»
Dal carcere parla Andrea Beretta, ex capo ultras dell’Inter, in galere per l’omicidio di Bellocco. Anche lui coinvolto nell’indagine della Procura di Milano che ha azzerato i vertici delle curve di Inter e Milan. Oggi ha rilasciato alcune dichiarazioni, catturate dall’Ansa, attraverso il suo avvocato.
Beretta: «Per la finale di Champions a Istanbul avevamo fatto una richiesta»
«Con la società c’era un rapporto trasparente. Era a conoscenza delle problematiche e ci siamo sempre interfacciati con i responsabili della sicurezza e dei rapporti con le tifoseria per risolvere tutte le questioni. Nessuno ha mai fatto pressioni e minacce. Quando c’era bisogno di più biglietti li chiedevamo, quando c’era da organizzare trasferte ci rivolgevamo a loro». Parla così Andrea Beretta, ex leader della curva Nord, parlando oggi con il suo difensore, l’avvocato Mirko Perlino, durante un colloquio in carcere ripreso dall’Ansa.
Parlando con il legale, Beretta – in carcere anche per l’omicidio di Antonio Bellocco – ha spiegato anche la sua versione sui biglietti per la finale di Champions a Istanbul: «Avevamo fatto una richiesta iniziale ma ce ne sono stati proposti meno della metà. Allora per evitare di lasciare la metà dei tifosi a casa abbiamo detto ‘non va nessuno’. Poi invece la società in accordo anche con la Questura è riuscita ad ottenere i 1500 biglietti».
Inoltre, come ha spiegato l’avvocato Perlino, «anche dall’attività di indagine è emerso che il mio assistito non aveva alcun rapporto con esponenti delle famiglie calabresi. Lui si interfacciava soltanto con Marco Ferdico, chiamato il ‘front man’», e che lo ha sostituito per via della notifica di un daspo per 10 anni.