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Bonucci: «L’obiettivo di Conte al Napoli è lo scudetto, ora vola basso per tenere la piazza un po’ tranquilla»

A Sky: «Con lui c’era l’incubo dei 7 minuti. Dovevi correre 100 metri  per 7 minuti, 75 per 7 minuti, 50 per 20 secondi»

Bonucci: «L’obiettivo di Conte al Napoli è lo scudetto, ora vola basso per tenere la piazza un po’ tranquilla»
Napoli's Italian head coach Antonio Conte looks on during the Italian Serie A football match SSC Napoli against Bologna FC 1909, at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples on August 25, 2024. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

Leonardo Bonucci negli studi di SkySport ha raccontato il suo Antonio Conte, parlando anche del suo arrivo al Napoli 

«È meticoloso, è puntiglioso. Mi sono trovato spesse volte a parlare con lui. Lui deve trovare la soluzione per vincere e si è accorto che rispetto al passato il calcio è cambiato. Non poteva già adattare il suo modo di vedere il calcio. Adesso vediamo un napoli completamente diverso ma che ha la sua identità, le sue caratteristiche ben precise. Portare delle idee e convincere i calciatori è la cosa più importante che antonio ha fatto in tutte le squadre che ha avuto».

Conte è l’uomo che sa motivare i calciatori

È schedato perché è veloce nel farlo

«Perché ti entra dentro, nell’anima del giocatore. Kvara lo vediamo giocare in mezzo al campo cosa che non ha mai fatto, con Spalletti giocava con i piedi sulla linea. Adesso lo ha convinto che quello è il modo giusto. Questo significa che la chiave di lettura che Antonio ha quando parla con i giocatoti fa sì che gli vadano dietro. Ha fatto così con la Juve, l’Inter, al Chelsea e anche in Nazionale».

Riccardo Montolivo rincara il racconto

«Lui dal punto di vista motivazionale è una roba incredibile. In Nazionale facevamo riunioni quasi tutti i giorni e tu volevi scendere in campo subito dopo la riunione per quanto riusciva a caricarti. Ogni giorno trovava una chiave diversa che tu uscivi dalla riunione e dicevi “dove stanno gli avversari”».

Bonucci racconta

«Ricordo un discorso memorabile. Eravamo qualificati per l’Europeo del 2016, giocammo con la Norvegia all’Olimpico. Dopo il viaggio di ritorno chi aveva giocato non si allenava e lui fece un discorso tale per cui anche chi aveva giocato penso “dai chiamate l’altra squadra che giochiamo adesso”. Ti entra dentro e ti prende le risorse più difficili da trovare».

Quindi Conte parla di scudetto con la squadra?

«Quello è il suo obiettivo, poi magari adesso vuole tener la piazza un po’ tranquilla e poi sa che ci potranno essere delle difficoltà come quelle dell’inizio che ha messo subito a posto. Quindi sta mantenendo tutti con le ali basse per non trovarsi in difficoltà già avanti, perché nel corso di una stagione ci sono i momenti di difficoltà».

Anche il primo hanno alla Juve non avevate le coppe, 5 giorni a sudare fanno la differenza?

«Più che 5 giorni sono i primi due. Il mio inizio con Antonio è stato traumatico perché io venivo dal viaggio di nozze quindi mi ero presentato in condizioni non ottimali e al primo allenamento mi sono fermato per i crampi».

Montolivo interviene: «Con Conte in Nazionale c’era l’incubo dei 7 minuti»

Bonucci  precisa: «Dovevi correre 100 metri  per 7 minuti, 75 per 7 minuti, 50 per 20 secondi. Poi nel corso del tempo c’era chi riusciva a fare 16 di corsa e 16 di recupero di 100 metri. Quindi ti spinge sempre di più».

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