Vince a Milano con un piglio sicuro come neanche Spalletti due anni fa. Ha un potere carismatico che non rinnega la fantasia
Conte, un potere carismatico che non rinnega la fantasia ed è sempre meritocratico
Il voto e il giudizio di Antonio Conte nelle pagelle di Fabrizio d’Esposito
CONTE. Spalle larghe e umili. E’ l’aforisma contiano di stasera. Vince a Milano con un piglio sicuro come neanche Spalletti due anni fa. Nel senso che dalla torre dello zero a due il Napule riesce a guardare il Milan dall’alto in basso per tutto il secondo tempo. Conte è l’incarnazione del potere ideale: un cinismo magnetico che riesce a cambiare le cose in modo flessibile (o fluido, fate voi). Un potere carismatico che non rinnega la fantasia: i suoi cambi non sono mai scontati, segno di una democrazia vera basata sul merito – 8
Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Dazn dopo la vittoria contro il Milan.
Le parole di Conte
Si può nascondere dal fatto che il Napoli è
«Qua nessuno si nasconde. Noi vediamo realisticamente, dobbiamo vedere quello che stiamo facendo quest’anno, dopo dieci giornate ha dell’incredibile ed è inaspettato. Rimaniamo umili e vediamo di partite in partite. Ho le spalle larghe, le responsabilità me le hanno sempre date a prescindere perché ho un nome e una carriera. Ogni partita cerchiamo di fare più punti possibile. Ogni club sa qual è il suo obiettivo. Obiettivo nostro? A inizio anno era prima di tutto l’Europa. Poi se riusciamo a entrare dalla porta principale tanto di guadagnato ma sappiamo che altre cinque o sei squadra hanno la nostra idea. Non vi dimenticate che è una squadra finita 41 punti dietro alla prima in classifica. Alimentiamo i sogni dei tifosi ma serve equilibrio».
Hai esperienza e passione. Cos’è che ti piace tanto della tua squadra?
«Mi rende orgoglioso che nel giro di quattro mesi abbiamo creato un gruppo solido e unito dove si pensa al noi prima che al tu. E’ uno dei migliori gruppi che ho avuto in carriera. Mi piace l’ambiente creato a Castel Volturno con tutti. Respiro aria davvero pulita e bella, respiro la passione, l’entusiasmo. Quando trovo queste situazioni la vivo con passione, soffrendo. Soffro perché vorrei vincerle tutte. Ogni pre-partita c’è l’ansia di prepararle. Abbiamo preparato questa partita con un solo allenamento avendo giocato sabato. Ringrazio lo staff e le persone che vengono stressate, io chiedo tanto a me stesso e agli altri. Questa unità di intenti e disponibilità mi piace. La passione che c’è a Napoli è una responsabilità. Non vorrei mai non vincere per vivere bene quella settimana o quei due tre o giorni dove tutti sono contenti. Dico a tutti i nostri tifosi che è giusto che loro sognino, ma al tempo stesso dobbiamo essere preparati anche alle battute d’arresto. Da parte nostra c’è volontà di rendere orgogliosi i tifosi e penso che oggi se ne siano accorti. Sono tutti sul pezzo, mi entusiasma lavorare con questo gruppo perché sono aperti».
Sulla parentesi al Tottenham
«Tutti devono capire anche uno dove va. Capisco che c’è grande aspettativa, ma se vai in un posto dove c’è difficoltà. Al Tottenham dal nono posto sono andati in Champions. Sai io penso di aver fatto la differenza anche lì, poi posso dare un’accelerata e posso portare la squadra al massimo ma il massimo non è vincere».
Sul rapporto con Lukaku
«Io penso che sarebbe qualcosa di incredibile vincere a Napoli, ci siamo dati tre anni di tempo e stiamo partendo di rincorsa. Stiamo ricostruendo qualcosa, c’è bisogno di tempo. A certi livelli non puoi pensare che accadano sempre i miracoli, c’è un percorso da fare. Sono convinto che quest’anno sarà dura, riuscissimo a raggiungere l’obiettivo prefisso sarebbe già importante. Con Lukaku c’è grande empatia, lui è venuto a tutti i costi a Napoli, voleva che lavorassimo di nuovo insieme. E’ un ragazzo a posto come tutti. Ho la fortuna di avere un gruppo di ragazzi eccezionali. Quando i ragazzi sono pronti a morire sportivamente per la maglia puoi chiedere di tutto».