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Conte “non è fesso”, lo ha dimostrato anche contro il Como

Ha annusato l’aria e sa che questa squadra non può sentirsi forte anche se lo è. Al 45esimo era già cominciato il piagnisteo dei tifosi giochisti

Conte “non è fesso”, lo ha dimostrato anche contro il Como
Ni Napoli 31/08/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Parma / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte “non è fesso”, lo ha dimostrato anche contro il Como

‘Cca nisciuno è fess. Anzi no, Conte non è fesso. Ha annusato l’aria e sa che questa squadra non può sentirsi forte anche se lo è, per questo aveva scelto il ritiro pre-parartita e risposto a chi vuole gonfiare il Napoli. Gli azzurri sono un paziente in convalescenza che migliora ma non può ancora correre al parco o fare baldoria. Così dopo il primo tempo dove il Como ha fatto quel che vuole nell’intervallo ha detto che queste gare si vincono correndo e combattendo, non basta una rete dopo 25 secondi.

Il giochista Fabregas non ha scomposto la squadra dopo lo svantaggio lampo, ha lasciato intatto il suo piano: ragnatela di passaggi dalle corsie esterne al centro e poi far scoccare le due frecce Nico Paz e Strefezza. Il Napoli ha sofferto sulla mediana con Anguissa stretto dalla velocità dei lariani che hanno indotto ad alcuni disimpegni sbagliati. E qualcosa è andato storto sulla libertà di tiro dell’ex Lecce sul gol del pari. Davanti sono arrivati tentativi che hanno prodotto mischie ma nulla più dopo la rete di McTominay.

Poi nella ripresa, mentre già sui social era scoppiato il piagnisteo del tifoso da 45° di chi vedeva il Como palleggiarci in faccia, il coach british-pugliese ha rimesso le cose a posto: alzare ritmo e aggressività, Zambo e Lobo tornano a comandare a centrocampo, Como sparito, Lukaku e Neres per il 3-1.

Napoli conferma il primo posto. Neres gioca 5 minuti a partita, Gilmour è il diamante in panchina insieme a Ngonge neo nazionale belga, Cholito, Jack e gli altri. Ora c’è la pausa, Conte non è fesso. Lo tengano bene a mente i tifosi da “primo tempo” e una piazza che può sognare.

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