ilNapolista

Deschamps: «Mbappé non vuole andare contro il Real, non ho voluto metterlo in difficoltà»

Il ct della Francia: «Gli interessi dei club e quelli delle nazionali a un certo punto inevitabilmente divergono. Il suo “datore di lavoro” è il club, non la federazione».

Deschamps: «Mbappé non vuole andare contro il Real, non ho voluto metterlo in difficoltà»
France's coach Didier Deschamps looks on during the Qatar 2022 World Cup semi-final football match between France and Morocco at the Al-Bayt Stadium in Al Khor, north of Doha on December 14, 2022. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)

Didier Deschamps non ha tenuto la conferenza stampa in vista dei match della Francia contro Israele e Belgio di Nations League, ma ha parlato ai canali ufficiali della nazionale. Oltre a Griezmann, ritiratosi dalla nazionale, grande assente sarà Kylian Mbappé, che ha preferito rimanere a Madrid per smaltire un infortunio al bicipite.

Deschamps: «Mbappé non vuole andare contro il Real, non ho voluto metterlo in difficoltà»

L’allenatore campione del mondo nel 2018 ha parlato in particolare del ruolo di capitano:

«Ci sto pensando. Ma, come faccio ogni volta, l’importante è parlarne con i giocatori che potrebbero essere interessati. Ovviamente, l’assenza di Kylian, il capitano, e Griezmann, che era vice-capitano, complica un po’ la scelta. Deve essere qualcuno che voglia assumersi questa responsabilità in questo momento, senza modificare il loro comportamento in campo, o le prestazioni. Da qui nasce l’importanza per me di conoscere bene i giocatori a livello umano, il loro carattere, la loro sensibilità».

Sull’assenza di Mbappé il ct ha dichiarato:

«Kylian è comunque al centro dell’attenzione. Non è solo un caso che riguarda lui, oggi dobbiamo guardare le cose in modo più generale. In altre parole, il punto di partenza è che ovviamente gli interessi dei club e quelli delle squadre nazionali, non parlo solo della squadra francese perché vale anche per le altre nazionali, a un certo punto inevitabilmente divergono. Bisogna anche ricordare, e questo è sempre stato il caso, che il datore di lavoro è il club e non la federazione. Ovviamente, per me, la cosa più importante è l’interesse del giocatore. So benissimo che non ha intenzione di andare contro il suo club. Non è che non voglia giocare per la sua nazionale. Ma a un certo punto, dopo averne discusso, bisogna fare in modo di mettere al primo posto gli interessi del giocatore senza metterlo in difficoltà».

ilnapolista © riproduzione riservata