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Ferguson considerava il Manchester United un suo feudo, finalmente Ratcliffe lo ha mandato via (Times)

Da ambasciatore era pagato 2,1 milioni per fare non si sa bene che cosa. Favoriva il figlio procuratore. Ratcliffe ha avuto il coraggio di mostrargli l’uscita

Ferguson considerava il Manchester United un suo feudo, finalmente Ratcliffe lo ha mandato via (Times)
imago archivio Image Sport / Alex Ferguson / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Sir Jim Ratcliffe ha detto a Sir Alex Ferguson che i suoi servizi come ambasciatore del Manchester United non sono più richiesti. Il motivo principiale è per risparmiare 2,1 milioni di sterline di stipendio. Ovviamente l’operazione non ha un grande impatto sui conti dello United ma provoca un leggero attacco di panico nei tifosi dello United. Ferguson è come Jordan per i tifosi dei Bulls. Ma nonostante ciò, il Times è d’accordo con Ratcliffe.

Nessuno ha mai avuto il coraggio di mostrare a Ferguson l’uscita

Ma è sicuramente la decisione giusta e per la quale non posso fare a meno di ammirare Ratcliffe“. Il proprietario di Ineos è “un uomo d’affari”, non dovrebbe quindi sorprendere che sia spietato, e anche “un po’ un bastardo“. La verità è un’altra però. Detta in due parole: nessuno ha mai avuto il coraggio di aprire la porta a Ferguson indicargli l’uscita.

Per il Times, Ferguson “ha abusato della sua posizione”. E continua:

Non sto parlando solo del boicottaggio della Bbc o anche del modo in cui ha usato la sua posizione di allenatore dello United per aiutare suo figlio Jason, un agente di calcio. Sto anche parlando del modo in cui ha redarguito i giornalisti dalle conferenze stampa, rimproverato gli arbitri“.

Il sospetto, forse anche più di un sospetto, è che “Ferguson stesse trattando i suoi giovani giocatori come pedine per promuovere le ambizioni manageriali del figlio. Ha anche permesso a di usare il campo di allenamento di Carrington – una risorsa del club, non un casa di famiglia“.

Un potere che Ferguson non ha mai abbandonato del tutto. Anche quando ha iniziato a fare semplicemente l’ambasciatore, “andando ancora dove voleva all’interno del club, come se fosse un feudo personale“. Voci di corridoio arrivate a White hanno rivelato che Ferguson è diventato ambasciatore con “una stretta di mano, con i termini mai messi in discussione. Ferguson si stava trasformando nel fantasma di Banquo“.

La controprova del comportamento di Ferguson sono i vari Wenger con l’Arsenal, Klopp con il Liverpool. E poi, continua il Times, che figura barbina avrebbe fatto Ratcliffe se non avesse licenziato “una delle figure più ricche del gioco, per fare non si sa bene cosa” dopo aver licenziato 250 dipendenti?

Ratcliffe è, insomma, una manna dal cielo. Soprattutto perché considera lo United non solo come un club, ma anche come un business. Così ha chiamato Ferguson e gli ha mostrato l’uscita. “Peccato che così pochi altri nel calcio inglese negli ultimi decenni abbiano utilizzato lo stesso approccio“.

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