ilNapolista

Fognini su Instagram: “Io sportivo residente in Italia”, frecciata ai monegaschi Sinner, Berrettini e Musetti

Il tennista pubblica una busta delle Agenzia delle entrate per ricordare che lui le tasse le paga in Italia

Fognini su Instagram: “Io sportivo residente in Italia”, frecciata ai monegaschi Sinner, Berrettini e Musetti

Fognini su Instagram: “Io sportivo residente in Italia”, evidente frecciata a Sinner e Berrettini.

Fabio Fognini oggi ha pubblicato una storia su Instagram in cui mostra la busta verde dell’Agenzia delle Entrate e scrive: “Salve, io cittadino italiano. Sportivo residente in Italia”. Fa sapere che lui le tasse le paga in Italia. Evidente frecciata a Sinner, Berrettini e Musetti che hanno la residenza a Montecarlo.

Sinner: «Non cambio residenza, resto a Montecarlo» (gennaio 2024)

Sinner ha vito gli Australian Open ed è diventato un eroe, forse un super eroe, come ha detto Tomba, ma non si dimentica il fatto che lui abbia la residenza a Montecarlo e che non paghi le tasse in Italia.

Questa mattina  Franco Fava, mezzofondista italiano degli anni Settanta nonché storico collaboratore del Corriere dello Sport, scrive al Corriere della Sera – alla rubrica delle lettere di Aldo Cazzullo – sul caso Sinner e residenza fiscale a Montecarlo. «Il Coni convochi alle Olimpiadi chi paga le tasse».

Sinner e Montecarlo (prima della frecciata di Fognini)

Nella conferenza stampa di questo pomeriggio con il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, Jannik Sinner ha risposto alla domanda se fosse disposto a cambiare la sua residenza

«Quando ho fatto 18 anni mi sono allenato a Bordighera col mio ex allenatore che aveva la residenza a Monaco. La cosa più bella è che ci sono tanti tennisti con cui ti puoi allenare, tanti campi, tante strutture, mi sento a casa, ho una vita normale, posso andare al supermercato con zero problemi».

La lettera di Fava a Cazzullo

Caro Aldo, la sua riserva circa la scelta di Sinner di eleggere a Montecarlo la residenza fiscale, mi fa riflettere su come la morale nello sport, tanto più se si è grandi campioni, a volte possa stridere con il senso civico. Da ex atleta olimpico sono sempre stato convinto che l’etica non sia solo quella espressa in campo, in piscina o su una pista, ma anche nel compiere alcuni doveri imprescindibili, come pagare le tasse nel proprio Paese anche se gran parte del reddito è prodotto all’estero.

Del resto la lotta all’evasione continua a restar fuori dall’agenda di governo. L’impresa di Sinner ha riscosso anche l’elogio di papa Francesco, che ha ricordato come «il tennis può dare lezioni di vita». Bene. Per questo non vorrei che questa estate ai Giochi di Parigi, il portabandiera azzurro fosse un italiano con residenza fiscale nel Principato. Basterebbe una piccola norma del Coni: convocazione olimpica a chi paga le tasse in Italia. Altrimenti mi dice lei perché ad esempio il poliziotto Tamberi dovrebbe pagare l’Irpef sui 150.000 euro e passa del premio Coni per l’oro (ci auguriamo) e Sinner nemmeno un centesimo?

ilnapolista © riproduzione riservata