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Fonseca: «Non ho leadership? A me non frega un c***o del nome, parlo direttamente con la squadra o con i giocatori»

In conferenza: «Nessuno è più importante della squadra. Chi sbaglia deve prendersi le sue responsabilità. La fascia di capitano? Per me i leader non sono solo quelli con la fascia»

Fonseca: «Non ho leadership? A me non frega un c***o del nome, parlo direttamente con la squadra o con i giocatori»
AC Milan's Portuguese head coach Paulo Fonseca looks on prior the Italian Serie A football match between AC Milan and Venezia FC at the San Siro Stadium in Milan, on September 14, 2024. (Photo by Gabriel BOUYS / AFP)

Al rientro dalla sosta nazionali, il Milan affronta l’Udinese a San Siro, domani alle 18:00. Nella precedente giornata la pesante sconfitta contro la Fiorentine. Paulo Fonseca in conferenza stampa ha chiarito la sua leadership nei confronti del gruppo squadra.

Fonseca: «La fascia di capitano? Per me i leader non sono solo quelli con la fascia»

Fondamentale essere concentrati su domani?
«So che l’Udinese crea sempre grandi difficoltà e so che domani non sarà diverso. Loro sono una buona squadra, molto aggressiva, che gioca bene e che è molto motivata. Dovremo essere al massimo livello per poter vincere domani».

C’era rabbia dopo Firenze… Ora qual è il clima?
«Il primo giorno è stato buono perché non ho visto nessuno, ero arrabbiato. Dopo certe partite non mi piace vedere nessuno. Abbiamo avuto pochi giocatori in questi allenamenti, poi tutti i nazionali sono arrivati ieri. Abbiamo parlato della Fiorentina e preparato l’Udinese. Per me è stato molto importante ieri parlare di ciò che è successo a Firenze. Oggi abbiamo parlato dell’Udinese».

Di cosa ha parlato Fonseca al gruppo?
«Tutto quello che voi pensate. Io non chiudo gli occhi davanti ai problemi. Li abbiamo, affrontiamoli».

Ha l’impressione di non essere capito?
«La mia leadership non è da farla vedere fuori, io non sono un attore. Se abbiamo qualche problema, non me ne frega un cazzo del nome del giocatore. Io ci parlo. Frontalmente, direttamente, con la squadra o con i giocatori».

Ha parlato con Ibra?
«Parlo tutti i giorni con lui, ne abbiamo parlato dopo Firenze anche».

Chi ha sbagliato a Firenze verrà punito?
«Vediamo domani. Per me nessun calciatore è più importante della squadra. E chi sbaglia deve prendersi le sue responsabilità. Se qualcuno non segue questo spirito di squadra, per me è difficile».

La critica che le viene mossa è che non ha in mano lo spogliatoio…
«Non ho bisogno di dimostrare nulla, non sono un attore. Nel calcio oggi c’è tanta necessità di farsi vedere, io invece sono così, dal primo giorno. Fate questa domanda ai calciatori, se sono stato così dal primo giorno o meno».

Reijnders ha detto che “piano piano stiamo mettendo in pratica le indicazioni dell’allenatore”. A che punto è il processo?
«Voglio dire la verità. È difficile cambiare. È sempre difficile cambiare. Stiamo cambiando? Sì. Anche io ho fatto questa riflessione, e devo capire che è un cambiamento grande e devo essere più paziente. Abbiamo bisogno di più tempo per cambiare. Si cominciano a vedere cose che sono importanti, dobbiamo continuare. Non abbiamo tanto tempo per allenarci, piano piano dobbiamo migliorare in quello che io credo che dobbiamo migliorare».

Chi al posto di Theo?
«Non ho deciso».

Prima della sosta diceva che non avrebbe fatto tanto turnover. Ora, in vista dei tanti impegni, cambierà?
«Magari. Abbiamo questa necessità in questo momento» .

Musah può giocare esterno?
«Penso che ho questa fortuna di avere un calciatore che può giocare in diverse posizioni. Giocare da esterno in questo momento non mi sembra una possibilità. Può giocare in altre posizioni».

Domani può giocare Okafor?
«È una possibilità ma non so se giocherà».

Chi sarà il capitano domani?
«Io sono arrivato qui e c’erano già tre capitani: Calabria, Theo e Leao, perché sono i giocatori con più partite nel Milan. Io posso essere d’accordo o no su questo, ma io devo rispettare questa decisione. Quello che io penso è che questa squadra ha bisogno di più leader. Per me non è importante chi ha la fascia, ma avere tre giocatori o più che condividano la leadership. Ci sono altri giocatori che possono aiutare questi giocatori nella leadership. E per me i leader non sono chi hanno la fascia. Ci sono altri giocatori che possono aiutare chi ha la fascia».

A che punto siete?
«Sto lavorando molto per far crescere la squadra e farla arrivare a quello che io voglio. Quello che possiamo fare lo stiamo facendo anche col poco tempo che abbiamo, i giocatori stanno rispondendo bene. Dobbiamo continuare, continuo a credere che saremo un’altra squadra in futuro».

È il primo momento cruciale?
«Qui tutte le partite sono importanti, per questo non penso troppo a lungo termine perché la più importante è domani. Domani abbiamo una partita troppo difficile, il poco tempo che abbiamo serve a concentrare il giocatore sulla prossima partita. Qui al Milan tutte le partite sono cruciali, decisive. Magari per i tifosi il derby è stato un momento decisivo, per me sono tutte decisive».

Il cambiamento è difficile sul piano tecnico, atletico, tattico o psicologico? La risposta di Fonseca:
«Tutto, sono tutti interconnessi. Possiamo parlare di tattica e di struttura… Pensate che abbiamo perso con la Fiorentina perché c’è stato un problema tecnico o tattico? Per me c’è di più. Penso che non abbiamo avuto la cattiveria, la voglia di correre più della Fiorentina. Questo è tutto nella testa. Possiamo lavorare su tutto, ma quello che per me è stato importante vedere è che non abbiamo avuto aggressività. E questo non è tattica. Dobbiamo correre più degli altri e non l’abbiamo fatto».

Si può rivedere Pulisic trequartista con Chukwueze largo a destra? È possibile?
«Sì. Pulisic non sta giocando aperto in questo momento, è un trequartista a destra. È possibile» .

Come sta vedendo Royal?
«Al Tottenham ha giocato spesso come difensore centrale. Qui può fare il terzino bloccato, penso che sia il ruolo migliore per lui. Ma non abbiamo utilizzato questa struttura adesso.. E, giocando con Pulisic dentro, lui deve farsi la fascia. Il ruolo giusto per lui è fare il terzino bloccato».

Liberali inserito dal The Guardian nella lista dei 50 giocatori del 2007 migliori. Dopo un’ottima prestagione ora non sta trovando spazio. Cosa gli manca?
«Ho sempre parlato che credo molto nei giovani che abbiamo: Jimenez, Bartesaghi, Zeroli, Camarca, Liberali, Cuenca… Sono molti i giocatori con qualità. Il Milan ha fatto bene a creare col Milan Futuro uno spazio per questi giovani, in Italia questa transizione non è facile per questi giovani: col Milan Futuro possono crescere e migliorare. Liberali ha giocato la prestagione contro Real Madrid, Barcellona. Partite di prestagione, ma per me è stato chiaro che è un giocatore di grande futuro se continua a lavorare umilmente, può essere un giocatore importante. Quando? Non lo so. Quello che so è che è un ragazzo che lavora con noi, questa settimana ha lavorato con noi, ha grande qualità e deve continuare a fare il suo percorso di crescita. Se dobbiamo portarlo con noi deve essere il momento giusto, altrimenti diventa difficile per questo tipo di calciatore. Lui domani comunque sarà con noi».

Pulisic è stanco?
«Ringrazio Pochettino che lo ha liberato prima. Sta giocando molto? Mah, abbiamo fatto sette partite, cosa si dirà a fine stagione? Poi è in un ottimo momento, è stato il più costante».

Fonseca si sta divertendo?
«Mi piacerebbe divertirmi di più. Essere allenatore, non solo qui eh, non è una cosa molto divertente. Ci sono momenti diversi, è difficile a questo livello avere sempre il sorriso in faccia. Ma io porto sempre la mia passione tutti i giorni. La mia passione non cambia per nessuna ragione. Amo quello che faccio. È difficile, anche per i nostri familiari. Non arrivo tutti i giorni a casa col sorriso in faccia. Provo a dimenticare la mia professione una volta a casa, ma non è facile. Poi ci sono anche tanti momenti che mi piacciono tanto».

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