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Gasperini: «La nuova Champions è una sorta di Superlega: si giocano molte più partite»

Al Festival dello Sport: «È tutto rivolto a cercare di aumentare lo spettacolo. A 35 anni pensavo di fare un’altra vita, poi ho avuto l’opportunità coi piccolini della Juventus»

Gasperini: «La nuova Champions è una sorta di Superlega: si giocano molte più partite»
Mg Dublino 22/05/2024 - finale Europa League / Atalanta-Bayer Leverkusen / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gian Piero Gasperini

Gasperini, allenatore dell’Atalanta, è intervenuto al Festival dello Sport, dove ha parlato del successo in Europa League e della sua carriera di allenatore.

Sulla vittoria contro il Leverkusen:

«È stata un’impresa importante realizzata in Europa. Io ero convinto che avremmo messo in difficoltà il Bayer, che avevano battuto tutti i record ed erano i favoriti. Io ero fiducioso. Me lo sentivo che gli avremmo creato dei problemi».

Poi sui risultati:

«Il risultato non può essere solamente alzare una coppa o vincere uno scudetto. Il risultato è un’altra cosa. È quando uno cerca di superarsi ogni giorno. Tutto il resto viene fatto per creare una pressione. Ognuno ha i propri traguardi e raggiungere la propria dimensione. Essere felice se ha una promozione o se riesce a fare qualcosa di più per la propria famiglia è i figli. Altrimenti la vita avrebbe poco senso. Il risultato è diverso dal successo».

Sugli errori:

«Considerare gli errori una frustrazione è una cosa che ti rovina la vita. L’errore serve per migliorarti e andare avanti. Lo sport non fa altro che rappresentare la vita, ma nel modo migliore perché nello sport impari a perdere. Ti forgia caratterialmente. Chi arriva dal mondo dello sport affronta meglio la vita. Quello che abbiamo raggiunto lo abbiamo fatto con la società e i giocatori, ma anche con la città».

Gasperini ha poi continuato:

«Se ti alleni, se studi e se lavori hai più possibilità di raggiungere dei risultati. Però non è una scienza esatta: ho visto gente vincere solo con il talento. Però secondo me chi si applica e chi si impegna ha più possibilità di crescere. Adesso ci sono degli atleti straordinari, la statura media ad esempio è crescita di 10 centimetri. C’è stata un’evoluzione fisica in tutti gli sport. La Spagna, invece, che di tradizione è molto simile alla nostra, ha difeso la propria storia con giocatori rapidi e veloci. La scuola spagnola ha rispettato la propria tradizione e ha ottenuto lo stesso risultati straordinari. Nello sport non c’è un’unica strada».

Gasperini sulla sua carriera

Il racconto della sua carriera:

«A 35 anni pensavo di fare un’altra vita, però poi ho avuto l’opportunità coi piccolini della Juventus. Lì ho cominciato a fare i corsi e a prepararmi, principalmente per non fare danni (ride, ndr). Poi sono arrivato alla Primaversa della Juventus dove sono stato 5 anni. Io ho sempre fatto una carriera in crescita. Dopo il Genoa, quando sono arrivato all’Atalanta ero alla ricerca di una società dove poter lavorare coi giovani. Vedevo nell’Atalanta la possibilità di fare un lavoro che in Italia in quel momento non c’era. Non pensavo di raggiungere l’Europa League e fare quello che abbiamo fatto. Ero convinto che fosse un ambiente giusto per fare un lavoro che in Italia non c’era».

Una delle sue più grandi soddisfazioni:

«Sicuramente vincere a Liverpool. Quando abbiamo finito la partita abbiamo ricevuto un applauso da tutto il pubblico. È un pochino difficile che questo accada in Italia: c’è ancora tanta maleducazione».

Poi sul nuovo format della Champions:

«Questa nuova formula è una sorta di tentativo di Superlega: si giocano molte più partite. Poi si capirà più avanti se questa è una formula più spettacolare. È tutto rivolto a cercare di aumentare lo spettacolo: non sempre si riesce e a volte si fa anche qualche danno. Si cercano di aumentare gli introiti economici. Giochiamo ogni tre giorni e non so se anche questo sia una causa a livello di infortuni. Faccio fatica a dare delle risposte nette. Noi ci stiamo adattando».

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