Avrebbe incontrato più volte (si parla di tre incontri) emissari della Red Bull. Il nodo è lo stadio di proprietà
Cairo può vendere il Torino alla Red Bull ma la Red Bull vuole lo stadio di proprietà (La Stampa)
I tifosi del Torino possono sognare. Cairo potrebbe vendere il Torino. Alla Red Bull. Scrive così La Stampa.
«Quando Red Bull entra, non è un caso. Lo fa per rafforzarsi e restare». I sospetti e le voci di un “interessamento” si rincorrono già da fine agosto, quando il Toro ha annunciato che il colosso austriaco sarebbe diventato Official Energy Drink partner della squadra, il primo impegno in Serie A per il ceo Mark Mateschitz. Ma ora il puzzle inizia a comporsi».
«Cairo nelle scorse settimane avrebbe incontrato più volte (si parla di tre incontri) emissari della Red Bull, all’inizio per parlare di un possibile allargamento della collaborazione come main sponsor a partire dal 2025 e poi per valutare un interessamento all’acquisto dei granata. Un dossier che è allo studio della Red Bull e che troverebbe, come condizione imprescindibile per chiudersi positivamente, avere uno stadio di proprietà dove poter avviare progetti commerciali paralleli ma che garantirebbero flussi di cassa».
Anche la cessione di Bellanova, avvenuta a fine mercato, sarebbe avvenuta per rendere più appetibile il bilancio.
Torino, i tifosi scontro Cairo “Società senza un obiettivo, via tutti”
Il Torino non aveva cominciato male la stagione, anzi, il neo tecnico Paolo Vanoli aveva dato una buona impronta al club, che nelle prime tre partite di campionato aveva collezionato un pareggio contro il Milan e due vittorie contro Atalanta e Venezia.
Ma gli ultimi risultati non sono stati soddisfacenti e hanno riportato la società nel mirino dei tifosi.
Nella notte, infatti, all’esterno del centro sportivo Filadelfia, i sostenitori del club hanno appeso uno striscione non proprio idilliaco:
“Società senza un obiettivo: adesso basta, via tutti da Torino“.
Sicuramente non è stata gradita la campagna acquisti, con le cessioni importanti di Alessandro Buongiorno al Napoli e Raoul Bellanova all’Atalanta. Ma dal canto suo, Urbano Cairo continua a mostrare vicinanza ai giocatori e a dare fiducia a mister Vanoli.
Al momento il club è nono in classifica, a 11 punti.
La strategia granata di vendere Buongiorno e Bellanova (La Stampa)
Il problema, denunciato in tempi meno oscuri, non ha radici nelle sue scelte tattiche ma nelle strategie di mezza estate, quando la società ha creduto presuntuosamente di compensare la cessione di Buongiorno (35 milioni più 5 di bonus in saccoccia) e i mancati rinnovi di Rodriguez e Djidj con Coco – 30 presenze in Liga nel curriculum dopo anni di Seconda Divisione spagnola -, Maripan e
Walukiewicz, senza dimenticare il mancato riscatto di Lovato che in questo quadro potrebbe apparire un gigante.
Così, mentre Buongiorno guarda tutti dall’alto con il Napoli e Bellanova si gode il quarto posto con l’Atalanta, il Toro affonda dimenticando le illusioni iniziali, al limite rivendicando l’alibi della sfortuna che è reale ma non basta a giustificare saccenza e miopia. Forse, dei destini dei gioielli perduti, non si meraviglierà il ds Vagnati, che ha indicato il Toro come transito verso «club importanti».