«Sono arrivato ieri per abituarmi alle nuove moto. Mi hanno spiegato molte cose, sono entusiasta di scoprire se me la cavo o se sono vecchio»
Dopo cinque anni di assenza, Andrea Iannone tornerà in pista per il MotoGp vestendo i colori del team Pertamina Enduro VR46. È lui il sostituto di Fabio Di Giannantonio, costretto a saltare le ultime due gare del mondiale per operarsi alla spalla: al suo posto Valentino Rossi ha chiamato il pilota di Vasto, impegnato nel finale di stagione di Superbike ma immediatamente pronto a subentrare. La chiamata dell’ex campione è arrivata in modo del tutto inaspettato, mentre era in volo per Jerez: non ci ha pensato nemmeno un secondo prima di tornare indietro e accettare questa sfida. Nel weekend Iannone sarà a Sepang per giocarsi tutto nel GP della Malesia.
Iannone racconta la telefonata di Valentino Rossi
L’occasione gli si è presentata quando meno se lo aspettava, proprio nel momento meno opportuno. Il pilota ha rivelato i retroscena della telefonata che gli ha permesso di ritornare in pista (in verità rischiava di perdere l’occasione, dato che aveva il cellulare spento ed era in volo verso Jerez per gli impegni in Superbike):
«Io ero in aereo e stavo andando a Jerez per l’ultima gara della Superbike. Quando sono atterrato, ho trovato un messaggio di Valentino che mi diceva “Andrea, ti sto chiamando da due ore, ma il telefono è spento. Chiamami, per favore, è importante”. L’ho chiamato e gli ho spiegato che ero in volo per Jerez. Mi ha detto “Secondo me sarebbe fighissimo che guidi la nostra moto per le ultime due gare”. Gli ho detto di sì senza nemmeno pensare. Penso che si aspettasse che avessi bisogno di un po’ di tempo.»
Dopo cinque anni di assenza dall’adrenalina delle gare, la risposta è stata dunque praticamente immediata:
«Ho risposto subito “Vale, certo che voglio guidare” Sono consapevole di non guidare una MotoGP da molto tempo. Il tempo non si è fermato e ci sono nuovi sviluppi. Ma mi sto avvicinando al weekend senza pensieri. Cercherò di divertirmi, se ci riuscirò sarà un bene. L’obiettivo è divertirsi. Devo assicurarmi di cominciare bene e instaurare un buon feeling con la moto. Forse allora possiamo parlare di un risultato.»
Il ritorno nel paddock
Il suo entusiasmo è stato trascinante a tal punto che, nel giro di poche ore, era già a disposizione del suo team per prepararsi a sostituire al meglio Di Giannantonio. È tornato indietro di cinque anni, ma ha dovuto fare i conti con le nuove moto, con aggiornamenti che non conosceva:
«Ieri sono arrivato, un po’ mi hanno spiegato come funzionano queste moto. Qui l’abbassatore, qui questo, qui quell’altro… E io ho detto “ok, ma dove si guida?” (ride, ndr). Sono entusiasta di andare alla scoperta e come me la cavo con tutto questo, se non sono abbastanza vecchio. È bello essere qua e avere questa opportunità. È importante ringraziare Valentino Rossi, tutto il team VR46, Ducati… Senza di loro non avrei più guidato una MotoGP, probabilmente.»