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Il Napoli di Conte: battere 3-1 il Como col 41% di possesso palla (e ricordare il Napoli di Bianchi)

La caratteristica di questa squadra è l’essenzialità. Come quella squadra, con Politano al posto di Caffarelli. Oggi nulla è concesso al superfluo

Il Napoli di Conte: battere 3-1 il Como col 41% di possesso palla (e ricordare il Napoli di Bianchi)
1986 archivio Storico Image Sport / Napoli / Ottavio Bianchi / foto Aic/Image ONLY ITALY

Il Napoli di Conte, ovvero battere 3-1 il Como col 41% di possesso palla

Il calcio oggi è diventato dialettico. Molto dialettico. Ciascuno prova a piegarlo alle proprie idee, ai propri convincimenti. Non è solo la distinzione tra giochisti e risultatisti che è una contraddizione in sé, come se Guardiola non badasse al risultato. Ma ormai le distinzioni sono molteplici. A inizio stagione abbiamo assistito a chi si ostinava a vedere una continuità tra questo Napoli e quello di Spalletti. Non ci sarebbe nulla di male, semplicemente non c’è. Non c’è nulla di questo Napoli che possa essere avvicinato a quel concetto tanto lunare quanto inutile di bellezza (che caratterizzò l’epoca sarrita). Non c’è nulla di male. Semplicemente è un altro Napoli. Che non c’entra niente nemmeno con quello del terzo scudetto. E non conta assolutamente nulla che sette otto giocatori siano gli stessi. Anche Capello al Milan aveva gli stessi giocatori (non tutti) che giocavano con Sacchi.

Come abbiamo scritto, questo Napoli somiglia invece a quello di Ottavio Bianchi, con Politano che ci ricorda Caffarelli (preferito da Bianchi a Carnevale che giocò solo nel finale di campionato, e fu decisivo). Ovviamente senza dimenticare che parliamo di due squadre che giocano a quasi quarant’anni l’una dall’altra. E che oggi non c’è Maradona.

Conte non concede nulla al superfluo

Questo Napoli è essenziale. Conte non concede nulla al superfluo. Nulla. Nel post-partita, quando è stato intervistato a Sky, Lukaku ha detto che il Napoli dovrà imparare a sfruttare meglio il contropiede. E crediamo che il riferimento fosse a quel pallone che Kvaratskhelia non gli ha passato al termine della sgroppata che il georgiano ha preferito concludere con un destro che è finito comodamente tra le braccia di Audero. Quella risposta di Lukaku è un altro riferimento all’essenziale.

Come contro il Monza, il Napoli ha vinto senza avere più del 50% del possesso palla. 49% contro il Monza, addirittura 41% contro il Como. Conte sta accompagnando questa statistica sempre più vicino alla voce “superfluo”. O comunque dipende dal gioco che hai. Puoi avere un gioco in cui il possesso palla è fondamentale. E puoi invece presentare un tipo di calcio in cui il possesso palla non è cosi necessario. Nel primo tempo il Napoli ha patito (anche se il Como ha tirato solo da fuori area). Nel secondo tempo, invece, non c’è stata la benché minima sofferenza. A conferma che il dato del possesso palla non significa un bel nulla. Non rappresenta l’andamento del match.

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