La forza di questo Napoli, nato sulle macerie di quello dello scorso campionato che con lo scudetto sul petto finì decimo, è la difesa
Il Napoli è passato dal decimo al primo posto, la sua forza è la difesa (Libero)
I punti di vantaggio sulla seconda (l’Inter) ora sono 5, in attesa del match di oggi al Meazza tra i nerazzurri e la Juventus. I numeri, per ora, sorridono al Napoli. Al Maradona, infatti, si tornano a cantare i cori che hanno accompagnato la squadra, due anni fa, verso il terzo scudetto. Con Conte sono state vinte le prime cinque gare in casa. Situazione avvenuta solo due volte in passato: nel 1989 con Bigon e nel 2021 con Spalletti e in entrambi i casi i partenopei vinsero il tricolore.
La forza di questo Napoli, nato sulle macerie di quello dello scorso campionato che con lo scudetto sul petto finì decimo, è la difesa. Una retroguardia che ha mantenuto la porta inviolata in 5 delle ultime 6 gare, mentre in attacco (16 reti) sono andati in gol 11 giocatori diversi. Un equilibrio che fa ben sperare per il futuro. Futuro che è già quasi presente con la sfida di martedì a San Siro col Milan.
Conte: «Il Napoli non fa possesso? Se è per vie orizzontali, diventa un possesso fine a sé stesso»
Prima di Napoli-Lecce, mister Conte ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Dazn. Ha spiegato la scelta di lasciare in panchina Kvaratskhelia e Politano e ha risposto a chi polemizza sul possesso palla del Napoli.
Riposo per Kvara e Politano
«Rispetto a Empoli quattro cambi. Meret rientra al posto di Elia che ha fatto molto bene. Olivera al posto di Spinazzola e poi Ngonge e Neres. Importante il riposo in vista del Milan? Importante vincere, non riposare. L’obiettivo è vincere. Non sta scritto da nessuna parte che vinciamo».
Torni al Maradona, il tuo primo gol in Serie A, avevi addosso la maglia numero 10.
«Ero un 10 per caso. Ho più un numero di faticatore. Ho messo la 10 ma l’ho tolta subito».
Il Napoli non ha un grande possesso palla, ma ci sono altre caratteristiche:
«Se hai un possesso per vie orizzontali, diventa un possesso fine a sé stesso. Noi cerchiamo di metterci tutto, possesso con l’obiettivo di verticalizzare. Capita tante volte che vogliamo verticalizzare e poi sblagliamo perdendo la palla. Nel momento in cui si recupera palla l’obiettivo è quello di andare a fare gol».