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Il paradosso dell’Inghilterra di Carsley: tutti in attacco, ma poche azioni pericolose (Guardian)

Hanno perso 2-1 contro la Grecia. “Sembrava un’improvvisazione musicale senza gli strumenti adeguati. I calciatori non sapevano cosa fare. Un tributo, disastroso, a Southgate”.

Il paradosso dell’Inghilterra di Carsley: tutti in attacco, ma poche azioni pericolose (Guardian)
England's interim manager Lee Carsley takes a team training session at St George's Park in Burton-on-Trent, central England, on September 4, 2024 ahead of their UEFA Nations League League B, Group 2 football match against Finland on September 10. (Photo by Paul ELLIS / AFP) / NOT FOR MARKETING OR ADVERTISING USE / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

L’Inghilterra ha perso contro la Grecia 2-1 in Nations League a Wembley. Le nuove (o vecchie) tattiche di Lee Carsley non sembrano dare i frutti sperati.

L’Inghilterra di Carsley: un tributo a Southgate, tutti in attacco e giocatori confusi

Il Guardian commenta così la sconfitta:

Lee Carsley ha fatto qualcosa che poteva sembrare impossibile poche settimane fa: un tributo alle tattiche di Gareth Southgate. E la risposta qual è stata? Giocatori talentuosi confusi che corrono per il campo senza una direzione precisa. Il pareggio di Bellingham sembrava aver salvato la giornata ai tifosi, prima che la Grecia infliggesse il vantaggio. Senza dubbio il ct ha tutte le buone intenzioni per fare qualcosa di decente e cercando di ottenere un ruolo principale [ora è ad interim, ndr], ma ad oggi il suo tentativo di emulare Southgate è stato vano contro una squadra abbastanza battibile. 

Giocare con tutti gli attaccanti era l’occasione perfetta per Carsley di convincere la Federazione inglese. Ma ha mostrato il perché in 90 minuti giocare con tutti in attacco non è il modo corretto di creare un tipo di gioco coerente. Paradossalmente l’Inghilterra non ha prodotto molte azioni da gol. Una squadra che si disponeva in modo aperto in campo, ma che ha lasciato numerosi spazi agli avversari; tutto molto figo e sotto controllo, certo… un’improvvisazione musicale ma senza gli strumenti adeguati. 

Cole Palmer faceva il centrocampista, Foden ronzava dietro un falso nove [Bellingham] che non fa solo quello. A volte l’Inghilterra non riusciva nemmeno a tenere palla. Solo a Rice affidate le chiavi di tutto il centrocampo, doveva anche coprire gli spazi sugli esterni. 

Nel secondo tempo nessun cambio tattico. Il Guardian prosegue:

E la Grecia ha preso il comando. Nei minuti finali hanno optato per un 4-4-2, un affascinante ritorno al passato. E’ andata un po’ meglio, perché perlomeno sapevano tutti cosa dovevano fare. Ma la Grecia, ostinata, è riuscita a vincere. Dell’Inghilterra rimane un ritorno di fiamma tattico abbastanza disastroso.  

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