Solo città come Napoli, Londra o New York, potevano mostrare al mondo quanto bigottismo c’è nelle nostre coscienze, e quanto è stupida la censura
Il Pulcinella di Pesce mi piace, serve personalità per ospitarla. La mia Pompei è piena di falli
Rimaniamo in fallo. Senza ordine.
Mi piace perché va oltre gli schemi. Solo alcune capitali del mondo come Napoli, Londra o New York, potevano accogliere l’opera di Pesce e mostrare al mondo quanto bigottismo c’è nelle nostre coscienze, e quanto è stupida la censura.
Una discussione “fertile” su una Napoli finalmente a colori. Mi fanno schifo le maglie e le barbe nere associate per delinquere che da troppo tempo mordono la giugulare di questa straordinaria città. Che c’entra? C’entra, c’entra…
Mi piace perché ne parla tutto il mondo cercando di capire, di analizzare, di censurare, di giudicare.
Mi piace perché la mia Pompei è piena di falli. Indicavano fertilità, auguri, lupanari, abbondanza. “Tu si na cosa grande” deriva dall’amore dell’autore per la Napoli. E già questo sarebbe motivo di grande orgoglio. Ma è anche un omaggio alle donne, alla loro richiesta di libertà. Una maniera per sostenere la discussione sulla necessità di allontanare stereotipi che frenano il diritto alla parità.
Mi piace perché anche Pulcinella (Maccus per i romani), può mostrarsi nudo. Non è più un Re. Finalmente. Gli Scarpetta gli opposero Sciosciammocca, ma Pulcinella rinasceva sempre. Come adesso.
Sogno il nostro Pulcinella che si reinventa e rompe gli schemi, che allontani il bianco e nero e giri il mondo per portare nuove conoscenze, nuovi semi, nuove orizzonti. Sogno di erigere altre mille e mille volte il nostro Pulcinella. Auguri a tutti.
Il Pulcinella di Pesce arriva sui giornali di New York: “Sembra un dildo gigante”
“Una scultura di un enorme fallo venoso è stata eretta in una piazza in Italia, scatenando l’indignazione del popolo online, che ha definito il colorato monumento disgustoso”. E così il Pulcinella “fallico” di Gaetano Pesce eretto a Piazza Municipio ha saltato l’oceano ed è diventato virale anche negli Stati Uniti. Ne scrive per esempio il New York Post.
Il giornale parla di “turisti sbalorditi”, e ricorda che “gli adolescenti russi rischiano fino a 5 anni di prigione per aver eretto un pene gigante di neve…”.
“Come i napoletani riescano a tollerare un simile obbrobrio è davvero un mistero”, dice un passante. “Sembra un dildo gigante”, scrive un altro. “È disgustoso”, conclude un altro ancora.