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Il Real si è offerto di insonorizzare le case vicine al Bernabeu ma i residenti si sono rifiutati (Marca)

Troppo baccano durante i concerti e gli eventi extra sportivi, i residenti sono esasperati ma la proposta però non li ha convinti

Il Real si è offerto di insonorizzare le case vicine al Bernabeu ma i residenti si sono rifiutati (Marca)
Lm Madrid (Spagna) - stadio Santiago Bernabeu - Real Madrid / foto Luca Martini/Image sport nella foto: panoramica dello stadio

Il Real Madrid si è offerto di insonorizzare le abitazioni vicino al Bernabeu. Ha praticamente offerto ai residenti vicino lo stadio di pagare le spese per rendere le proprie abitazioni immuni (per quanto possibile) al baccano generato dagli eventi extra sportivi allo stadio. Lo rivela Marca che aggiunge come i residenti abbiano rifiutato la proposta del Real.

Troppo rumore dal Bernabeu? Il Real si offre di insonorizzare le case degli altri

Scrive il quotidiano spagnolo che il Real continua a pensare a come risolvere i problemi con i residenti per il rumore che arriva dal Santiago Bernabéu. “Una situazione che impedisce lo svolgimento degli eventi non sportivi in ​​programma e che ha portato il club a bloccare questi eventi fino a marzo 2025“.

Questa situazione ha paralizzato anche gli altri lavori intorno al Bernabeu. Adesso tutta l’attenzione è concentrata “sull’insonorizzazione dello stadio per rispettare le norme sul rumore stabilite dalla città di Madrid“.

La soluzione proposta dal Real e rifiutata dai residenti che ormai sono esasperati:

Di fronte a questa situazione – scrive Marca – il club ha proposto diverse soluzioni per la comunità del quartiere. L’obiettivo non è altro che quello di mitigare il rumore negli edifici adiacenti ed è per questo che il club si è offerto di insonorizzare le case delle persone colpite. Una proposta che due delle comunità di quartiere interpellate hanno già rifiutato“.

“Basta concerti, dobbiamo dormire”: un’associazione contro Florentino (e Taylor Swift)

Bellissimo il nuovo Santiago Bernabeu. Con il campo che finisce sotto terra, il tetto che chiude l’impianto. Tutto scintillante. Ma i residenti vicini allo stadio non ne possono più. «Sembra che nessuno si sia reso conto che il rumore dei concerti è superiore al limite legale», dice Jose Manuel Paredes, portavoce dell’Asociación de Perjudicados por el Bernabeu (Associazione delle persone colpite dal Bernabeu).

Florentino ha un bel problema quindi. Nelle sue intenzioni c’era quella di sfruttare il più possibile lo stadio con eventi e concerti. Anche perché, come segnala The Athletic che ha raccolto la testimonianza di Paredes, l’accordo con “l’investitore statunitense Sixth Street e lo specialista nella gestione degli stadi Legends per la ricostruzione del Bernabeu prevede il 30 percento delle entrate derivanti dagli eventi non sportivi dello stadio per 20 anni”.

Ma l’Associazione non ne può più e ha messo in campo ogni arma possibile per cambiare le cose. “È riuscita a convincere il Real Madrid a posticipare una serie di concerti programmati per lo stadio Bernabeu“. «Stiamo facendo il possibile per difendere le nostre famiglie, difendere la nostra comunità», aggiunge Paredes. Da cosa? Da Taylor Swift, dal cantante messicano Luis Miguel, dall’artista reggaeton colombiana Karol G e da tutte le star che si sono esibite questa estate al Bernabeu.

A quanto pare il Real è stato costretto a “riprogrammare provvisoriamente” il suo “programma di eventi e concerti al Santiago Bernabeu”. “È stata una grande vittoria per i residenti del quartiere attorno al campo, che si sono mobilitati contro il rumore e i disagi causati”.

L’Associazione contro il Real: “Basta concerti”

«Più di 20.000 persone vivono nell’area circostante», afferma Paredes. «La maggior parte di noi nell’associazione sono soci del Real (membri del club) o tifosi, come me. Vivo a circa 250 metri dallo stadio, lo vedo dalla mia finestra. Quando c’è una partita, senti l’inno del club e poi gli applausi quando viene segnato un gol. E poiché è il Real Madrid, ci sono molti gol. Ma questo non ci disturba; i concerti sì».

L’anno scorso il club ha chiesto addirittura di posticipare l’ultima partita di campionato per facilitare l’organizzazione del secondo concerto di Taylor Swift a maggio. «Il rumore è continuato dopo mezzanotte, c’erano bidoni della spazzatura rovesciati, porte di vetro rotte sui palazzi. La gente urinava sulle porte, e vomitava anche – continua Paredes – Questo è un quartiere dove vivono molte persone anziane, ci sono un ospedale e delle scuole. Per Taylor Swift, dovevi ottenere un permesso per entrare in strada e andare a prendere i tuoi figli alla scuola proprio di fronte al Bernabeu».

La verità è una, secondo Paredes. «Qualunque misura si prenda, lo stadio non è adatto per ospitare concerti. E non crediamo che lo sarà mai: è uno stadio aperto e pensiamo che sia impossibile chiuderlo completamente (e insonorizzarlo, ndr)».

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