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Inchiesta ultras, difficile la penalizzazione per Inter e Milan: i tesserati coinvolti rischiano la squalifica temporanea

Libero si avvale dell’esperto in diritto dello sport D’Onofrio: «Se viene dimostrato che i contatti dei tesserati sono isolati le società non hanno responsabilità e non vengono coinvolte».

Inchiesta ultras, difficile la penalizzazione per Inter e Milan: i tesserati coinvolti rischiano la squalifica temporanea
Db Verona 26/05/2024 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Inter

Nell’inchiesta ultras di Inter e Milan, che ha portato all’arresto di 19 persone, rischiano anche i tesserati. Lo scrive Libero.

I rischi di Inter e Milan per società e tesserati nell’inchiesta ultras

Il quotidiano riporta nell’edizione odierna:

I tesserati di Inter e Milan coinvolti nell’inchiesta ultras rischiano, nella peggiore delle ipotesi, una squalifica di qualche mese. È difficile invece che i due club incorrano in penalizzazioni di classifica. Di telefonate e incontri, però, in questa inchiesta ce ne sarebbero stati, secondo le intercettazioni, e sarebbero direttamente coinvolti gli interisti Milan Skriniar (ora al Paris St-Germain), Nicolò Barella, Hakan Calhanoglu, Simone Inzaghi (l’attuale allenatore), Javier Zanetti (vicepresidente) e il milanista Davide Calabria. L’esperto in diritto dello sport D’Onofrio spiega: «C’è una dettaglio che fa la differenza. Se i contatti sono occasionali o passivi, cioè se un tesserato viene chiamato al telefono, non c’è responsabilità diretta. E la stessa cosa accade per un incontro fisico, se il contesto è un luogo di aggregazione tipo un ristorante. In questi casi non c’è illecito».

Tutto, cambia, però, se l’atteggiamento di giocatori o allenatori nei confronti dei tifosi diventa attivo. «In queste situazioni non esiste un minimo e un massimo della pena, perché il diritto sportivo dà ampio margine di discrezionalità al giudice, ma il risultato potrebbe essere di un’ammenda, una squalifica di qualche mese o entrambe». E i club? Loro, in realtà, rischiano poco. «Se viene dimostrato che i contatti dei tesserati sono isolati e non reiterati, le società non hanno responsabilità e non vengono coinvolte. In caso contrario invece rischierebbero dei punti di penalità, ma questa è un’ipotesi molto remota che finora non si è mai verificata». Certo qualcosa potrebbe cambiare, però, in base agli sviluppi che prenderà la vicenda (ieri gli ultrà convocati per gli interrogatori di garanzia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere) per la giustizia ordinaria.

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