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«La Commissione comunale antimafia sottovalutò il fenomeno ultras perché tratta in inganno dall’Inter»

Lo scrivono i pm nella richiesta di custodia cautelare per gli ultras. Il riferimento alle audizioni del 15 marzo scorso in Commissione, in cui i pm ravvisano «alcune omissioni in mala fede»

«La Commissione comunale antimafia sottovalutò il fenomeno ultras perché tratta in inganno dall’Inter»
Ferrara 16/07/2022 - amichevole / Inter-Monaco / foto Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

La posizione dell’Inter nell’inchiesta che ha portato all’arresto di diversi ultras interisti e milanisti rischia di aggravarsi. Secondo quanto si evince dalle carte dei pm, la Commissione comunale antimafia, dopo aver sentito l’Inter, sottovalutò il fenomeno degli ultras. Tratta in inganno anche dallo stesso club neroazzurro. Questo è quello che si evince dalla richiesta di custodia cautelare firmata dai pm della Dda di Milano Paolo Storari e Sara Ombra. Lo fa notare l’Ansa.

L’Inter ha assunto «duplicità di atteggiamento» nei confronti del fenomeno ultras

L’Ansa, infatti, evidenzia che la Procura fa riferimento alle audizioni, il 15 marzo scorso, in Commissione antimafia del Comune di Milano. Allora due responsabili del club nerazzurro rilasciarono dichiarazioni che, sostengono i pm, attestano «ancora una volta la totale sottovalutazione del fenomeno qui investigato e il completo scollamento dalla realtà dello stadio, non senza considerare alcune omissioni in mala fede».

I legali dell’Inter, poi, si legge ancora, il 30 aprile hanno depositato «una memoria» dove si limitavano «a ripetere» ciò che era stato detto «in sede comunale». Memoria, però, da cui emerge, scrive la Procura, «un dato di interesse: il Presidente della commissione comunale antimafia» con una mail del 28 marzo «ha riferito a FC Internazionale che l’audizione ha “mostrato l’azione positiva di FC Inter”», una cosa smentita «dai fatti» e che «comprova ancora una volta una totale sottovalutazione del fenomeno» anche da parte della Commissione comunale.

Peraltro, fanno notare i pm, l’Inter ha assunto una «duplicità di atteggiamento (uno rivolto all’interno, dove le regole organizzative vengono pretermesse, e l’altro rivolto all’esterno, dove le medesime regole sono oggetto di formale ossequio)».

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