È firmata dal presidente dell’Associazione Milanese Pro Israele e dal direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano.
Oggi la richiesta del presidente dell’Associazione Milanese Pro Israele e del direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano che chiedono l’intervento del ministro dell’Interno Piantedosi. Il 14 ottobre è in programma la partita tra Italia e Israele a Udine e attraverso nota inviata al ministro si chiede di giocare il match a porte. Si temono infatti scontri con manifestanti pro Palestina, considerato anche anche lo stesso giorno a Udine è in programma una manifestazione pro Palestina.
La richiesta al ministro Piantedosi: «Italia-Israele a porte chiuse»
«Abbiamo appena inviato richiesta formale al ministro degli Interni Matteo Piantedosi di decretare che la partita Italia-Israele del prossimo 14 ottobre a Udine si svolga a porte chiuse». Questo è quanto scritto in una nota congiunta Alessandro Litta Modignani, presidente dell’Associazione Milanese Pro Israele e Davide Romano, Direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano.
«A livello locale, il Comune di Udine per bocca del sindaco De Toni si è rifiutato di concedere il patrocinio al match, con l’incredibile motivazione che ‘Israele è un paese in guerra‘ – proseguono -. Come se la guerra non fosse stata scatenata dal pogrom di Hamas del 7 ottobre, e Israele quell’attacco non lo avesse subìto. Inoltre, nel giorno stesso dell’incontro, in altra ora e in altra parte della città, è previsto a Udine un corteo pro Palestina, promosso dalla solita galassia di circoli di estrema sinistra e sigle arabe sostenitrici di gruppi terroristi come Hamas e Hezbollah», continuano.
«Il clima politico è sempre più problematico: tra i silenzi complici dei partiti di sinistra, una sostanziale remissività della magistratura nel perseguire chi fa apologia di terrorismo, e l’inerzia del governo a fronte di un anno di istigazione all’odio, ci troviamo costretti a chiedere al Ministro degli Interni di giocare la partita a porte chiuse», conclude la nota.