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Juric: «Alla Roma sono in paradiso, c’è una gran cilindrata. Il Torino non ce l’aveva e ha fatto gli stessi punti del Napoli»

Al CorSport: «Non mi sento un precario, la pressione che c’è all’esterno non mi tocca. Con i Friedkin ci mandiamo messaggi, condividiamo tutto».

Juric: «Alla Roma sono in paradiso, c’è una gran cilindrata. Il Torino non ce l’aveva e ha fatto gli stessi punti del Napoli»
Dc Roma 22/09/2024 - campionato di calcio Serie A / Roma-Udinese / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Ivan Juric

In un’intervista al Corriere dello Sport, il tecnico della Roma Ivan Juric ha raccontato le sue prime settimane in giallorosso.

Juric: «Alla Roma sono in paradiso, c’è una gran cilindrata»

«Sono consapevole di ciò che accade fuori, ma sono concentrato sul mio lavoro. Che è entusiasmante. La squadra ha margini di miglioramento pazzeschi, vedo ragazzi disposti al sacrificio. Le prestazioni sono in netta crescita, e questo è importante. A Trigoria le condizioni in cui mi muovo sono fantastiche, ho solo sensazioni positive».

Non temi che la protesta abbia radici troppo profonde? Inoltre hai preso il posto di una figura importante nella storia della Roma, De Rossi cacciato dopo sole 4 partite…

Juric: «Non sono contaminato dalle negatività. Arrivo fresco e ti dico che stiamo alzando il livello del gioco, delle pressioni, abbiamo maggiore continuità nella partita. Le relazioni interne sono fantastiche, abbiamo un grande direttore, con lui c’è un’ottima comunicazione, condividiamo tante cose e vogliamo fare bene. Sono concentrato solo su questo, non posso entrare nel merito di altre faccende, non intendo neanche farlo. Mi interessa preparare la partita con l’Inter».

Il tuo calcio – non è un segreto – si rifà a quello di Gasperini: pensavo, lo pensavano tutti, che la cilindrata di questa Roma non fosse compatibile con le tue idee, i ritmi e la pressione che pretendi…

«Se andiamo a vedere il Torino dell’anno scorso, quello non aveva la cilindrata giusta per arrivare alla fine con gli stessi punti del Napoli. Qui il motore c’è, sia dietro sia in mezzo, penso a Koné e Pisilli che possiedono un grande talento. Anche in avanti ho tutti ragazzi che possono migliorare sui controlli, sulla posizione del corpo. Non è vero che non c’è cilindrata. Si può crescere lavorando di più sulla forza; si parla sempre di cilindrata, ma bisogna perfezionare il senso del gioco, la posizione, l’anticipo: è fondamentale, a volte anche più importante della cilindrata pura».

I Friedkin almeno con te si fanno sentire?

«Sì, ci scambiamo messaggi. Per parte mia, lo ripeto, sono in paradiso. Condividiamo tutto, ho uno staff eccellente, nel recupero dei giocatori siamo a livelli top, abbiamo condizioni top. Ma poi questi ragazzi lavorano, non ho la sensazione che qui a Roma qualcuno faccia di meno. Lavorano forte, hanno tutti fame, vogliono cambiare la situazione, in quel senso là finora è tutto molto positivo».

Quando hai saputo dell’interessamento della Roma?

«È successo in un giorno, tutto molto veloce. Per me era una grande opportunità dopo 14 anni tra Primavera, B, C e otto stagioni in A. Per il mio carattere va anche bene tutto questo bordello: do il meglio di me, non mi piace la noia. Negli allenamenti e nelle partite le risposte sono positive. Giocatori che hanno posture sbagliate dopo due allenamenti mostrano quella corretta, imparano in fretta e mi sto divertendo. Ora bisogna mettere insieme dei risultati».

Non avverti un senso di precarietà?

«No, quello arriva da fuori, da dentro analizziamo bene le cose, so che l’ambiente è così, la pressione è questa, ma non mi tocca proprio. Io sento grandissima fiducia da parte di tutti».

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