Stasera se vince la Fiorentina o la Lazio, la Juve si ritroverebbe fuori dalla zona Champions: sarebbe la fine della luna di miele con Thiago Motta
Juventus bullizzata dal Parma, il progetto di Thiago Motta si è arenato (Gazzetta)
Scrive la Gazzetta dello Sport con Sebastiano Vernazza:
Un altro pareggio, il secondo consecutivo. Un 2-2, la metà esatta del 4-4 di San Siro, ma non c’è nulla di cui rallegrarsi: la Juve scivola al 4° posto, a -7 sette dal Napoli capolista. Perde contatto con l’Inter, seconda a più tre sui bianconeri, e viene sorpassata dall’Atalanta. Tutta colpa o merito del Parma, la squadra di Pecchia a tratti ha “bullizzato” la Signora, ne ha estremizzato l’emergenza infortuni e i limiti tattico-strategici. Il nuovo progetto di Thiago Motta si è arenato, la squadra ci pare ingessata, giusto Conceiçao sulla destra gioca con la leggerezza che gli deriva dalla sua tecnica. Gli altri provano a praticare un calcio che ancora non capiscono o che non hanno ancora “meccanizzato”.
Nulla è perduto, però lo scudetto si allontana. Napoli e Inter sono definite, la Juve resta in cerca di un’identità ambiziosa e faticosa.
In caso di 3-2, avremmo rilucidato l’armamentario retorico sul “fino alla fine”, però le perplessità sul gioco sarebbero rimaste tali e quali. La Juve era partita forte, nelle prime due giornate i 3-0 contro Como e Verona erano stati convincenti. Poi i rallentamenti, i ripensamenti, i ridimensionamenti. E la pareggite, tre X nelle ultime cinque di campionato. La Juve ha passato la notte da quarta, ma stasera potrebbe ritrovarsi quinta o sesta, a seconda dei risultati di Fiorentina e Lazio. Sarebbe un risveglio brusco, sarebbe la fine della luna di miele con Thiago Motta.
Thiago Motta è la nuova Y10: piace alla gente che piace e alla stampa. E agli avversari
C’era una volta la Juventus di Massimiliano Allegri. In tanti sostenevano fosse brutta, sparagnina, troppo scolastica, e che si salvasse soltanto grazie alla luce dei singoli. Sia come sia, Allegri è stato accompagnato alla porta dopo la vittoria di un titolo che non sarà una Champions ma resta sempre un titolo.
Ecco poi la Juventus di Thiago Motta, allenatore che piace alla gente che piace. Esaltato dalla grande stampa, inanella due vittorie iniziali in campionato e poi Taac inizia ad annaspare. Lipsia rimane una serata da incorniciare ma resta lontana. La serata di San Siro di domenica scorsa è già solo un ricordo. Veniamo a Juve-Parma. Ennesima formazione cambiata – ricordate quando si criticava l’involuto Allegri perché mutava continuamente lo schieramento iniziale? Ora tutti stanno zitti perché Thiago è bravo ed è anche intelligente calcisticamente.
Sorgono una serie di domande: perché Kalulu fuori e dentro un Danilo che ricorda l’ultimo Alex Sandro? Perché Yildiz fuori dopo la doppietta di Milano? Nessuna risposta dall’altra parte, ovvero da Motta. Altro pareggio in casa allo Stadium, ormai diventato il terreno di chi prende a pallate Madama. Il gioco di Motta non si vede, si scorge semmai una squadra senza idee, una difesa colabrodo, una rosa insufficiente. Una squadra che è appesa al guizzo di Conceiçao o all’incursione di McKennie, considerato un esodato a inizio stagione. Juve a sette punti dal Napoli all’undicesima giornata di campionato. Nemmeno sognare si può più alla Continassa. Aridateci Allegri, l’involuto. Per favore.