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Kroos dopo il ritiro: «Ad agosto sono andato in vacanza per la prima volta nella mia vita»

Intervistato da Zverev: «Se fossi un tennista non avrei smesso. Nel calcio non contano solo le gambe, ma anche quello che c’è tra le orecchie»

Kroos dopo il ritiro: «Ad agosto sono andato in vacanza per la prima volta nella mia vita»
Db Madrid 07/12/2021 - Champions League / Real Madrid-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Toni Kroos

Toni Kroos è ormai lontano dai campi da gioco, ha detto addio al calcio già da qualche mese. L’ex giocatore del Real si gode il meritato riposo come meglio può. Lo ha ammesso lui stesso durante un’intervista con il tennista tedesco Alexander Zverev. Le sue parole riportate da As.

Kroos: «Se fossi un tennista non avrei smesso»

«Ho giocato a badminton prima del calcio. Così ho trovato subito gioia nel tennis. Dicono che fossi un pessimo mancino», racconta Kroos. «Se fossi un tennista non avrei ancora smesso. Negli sport di squadra non è possibile. Nel tennis decidi tu se portare tua moglie e i tuoi figli ai tornei. Decidi tu chi è la tua squadra, chi siede nel box e chi dorme nel tuo letto la notte prima della partita. Questo non succede negli sport di squadra».

Il centrocampista ripensa alla sua carriera, ai calciatori con cui ha giocato: «Ho sempre desiderato arrivare al massimo livello. Ho giocato con tanti giocatori di altissimo livello, ma pochi ce l’hanno fatta. C’erano ancora cambiamenti qua e là. I continui viaggi e la lontananza dalla famiglia mi hanno stancato nel corso degli anni. Forse tra cinque anni dirò che era troppo presto, ma ora mi sento bene».

Non sembra ci certo pentito. «Ad agosto sono andato in vacanza per la prima volta nella mia vita. E ora, quando porto i bambini a scuola, vado a casa e non ad allenarmi».

Ogni tanto però Kroos si fa rivedere a Valdebebas, centro sportivo del Real. «Non so se è bello se ogni tanto mi presento e dico che voglio unirmi. C’è anche il rischio che Carlo mi dica: “Adesso resta qui”. In questo momento non ho voglia di allenarmi. Aprirò un settore giovanile a Madrid, quindi dovranno fidarsi di me se sto al gioco».

Parlando del Real Madrid, dice: «Il Real ha sempre fatto le cose in modo molto intelligente. Dovevamo sempre sostituire tante eccellenze, ma poi puntualmente era pronto un nuovo giovane. Una ruota si incastra con l’altra. Non contano solo le gambe, ma anche quello che c’è tra le orecchie. Cristiano era lì quando sono arrivato in allenamento ed era lì quando sono partito. Tutti noi vogliamo vincere titoli e segnare gol, ma per lui segnare gol era una dipendenza».

Cosa non piace a Kroos del calcio? «I premi individuali nel calcio mi sembrano del tutto inutili. Senza la squadra l’individuo non sarebbe nulla».

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