Il dirigente conferma in sostanza la totale inadeguatezza dell’organizzazione del rapporto con le tifoserie. Negli atti si evince chiaramente quella “sorta di servilismo”
Continuano a diventare pubbliche diverse indiscrezioni che riguardano l’inchiesta della Dda di Milano e che ieri ha portato a 19 arresti, tra cui quello del capo ultrà interista Ferdico. Il Corriere dello Sport ha reso nota una parte delle dichiarazioni messe a verbale da Massimiliano Silva, dirigente dell’Inter addetto ai rapporti con la tifoseria.
Dagli atti del Gip si evince chiaramente il servilismo dei dirigenti dell’Inter
«Mi è stato comunicato che per tutte le comunicazioni tra società e tifoseria, l’unico interlocutore sarebbe dovuto essere Ferdico Marco, questo mi è stato detto da Ferdico stesso», dice agli inquirenti Silva.
Secondo quanto annotato dal gip Domenico Santoro, che ha firmato l’ordinanza su richiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra, nell’inchiesta di Polizia e Gdf, “Silva tra reticenze e omissioni interessate, conferma in sostanza la totale inadeguatezza dell’organizzazione del rapporto con le tifoserie, posto che tale sistema ha consentito di ottenere cospicui guadagni a soggetti appartenenti alla criminalità comune e organizzata. «Da quando prese in mano la Curva (dopo l’omicidio di Vittorio Boiocchi nell’autunno 2022), ho sempre incontrato Marco Ferdico o da solo, o con Norrito»“.
Silva ha raccontato agli inquirenti che, il 28 luglio 2023, Ferdico portò ad un incontro con lui anche “un soggetto che non aveva mai visto prima, di bassa statura, di circa 30 anni, e che non credeva fosse della tifoseria organizzata e che Ferdico lo aveva presentato come un cugino di sua moglie“. Gli investigatori hanno appurato che si trattava di Antonio Bellocco, l’erede dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, ucciso quasi un mese fa dall’altro capo del direttivo interista Andrea Beretta.
Negli atti si evince chiaramente quella “sorta di servilismo”, spiega il gip, “da parte di Silva” alle “richieste avanzate da Ferdico”. Come “imposto” dal capo ultrà, infatti, il dirigente dell’Inter “sembrerebbe aver avallato appieno la preclusione per gli Irriducibili“, gruppo ultrà nerazzurro escluso dalla curva dopo la morte di Boiocchi.