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La Juve di Motta e Giuntoli non batte nemmeno il Parma. Erano fischi quelli allo Stadium?

2-2 allo Stadium. Solo una vittoria nelle ultime cinque partite. Allegri aveva 5 punti in più. Thiago ruota tutti, ma non è che dovrebbe ruotare lui?

La Juve di Motta e Giuntoli non batte nemmeno il Parma. Erano fischi quelli allo Stadium?
Juventus’ Sport Director Cristiano Giuntoli (C) greets Juventus’ Italian coach Thiago Motta (L) during the training session at JTC Continassa in Turin on the eve of their League Phase, Matchday 1 of UEFA Champions League football match against PSV Eindhoven, on September 16, 2024. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

La Juve di Motta e Giuntoli non batte nemmeno il Parma. Erano fischi quelli allo Stadium?

La Juventus di Motta e Giuntoli non va oltre il 2-2 contro il Parma di Pecchia. E con i due gol subiti ha perso anche il primato di miglior difesa del campionato. Ora lo è il Napoli con 5 reti subite. La Juve è a 7. i bianconeri nelle ultime cinque partite (compresa la Champions) hanno vinto una sola volta, nel finale contro la Lazio ridotta in dieci uomini. Se non è crisi, è quantomeno crisetta. E l’impressione è che la pazienza dei tifosi stia terminando. A Sky ci è parso che abbiano silenziato i rumori dello stadio al fischio finale, in sottofondo sembravano fischi. Prosegue la pareggite dei bianconeri giunto alla sesta X del campionato. Quattro le vittorie. Nessuna sconfitta.

La rivoluzione copernicana del gioco comincia a latitare. Il bistrattato Allegri lo scorso anno a questo punto aveva 23 punti ossia cinque in più rispetto a Thiago Motta l’uomo nuovo del calcio interplanetario. Giuntoli continua a sorridere, a ostentare sicurezza. Poi, però, lo hanno inquadrato a dieci minuti dal termine e sembrava bianco come un cencio.

Fatto sta che dopo dieci giornate la Juventus ha 18 punti in classifica, è a sette punti dal Napoli, a tre dall’Inter e a uno dall’Atalanta. Il Milan ha una partita in meno. I tifosi cominciano a capire che lo scudetto è bello che andato.

Continuano le scelte cervellotiche di Thiago Motta che lascia ancora una volta fuori Yildiz. Fuori anche Kalulu. Appena fai bene, Thiago Motta ti toglie. Nessuno deve sentirsi il posto fisso. L’unico che non ruota è lui.

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