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L’Arabia Saudita si sta prendendo anche il tennis: i soldi cancellano il calpestamento dei diritti umani (El Paìs)

Il Six Kings Slam è un’altra avvisaglia del potere emergente dei sauditi. Il ragionamento salvifico: «Stanno cambiando, non si possono voltare le spalle»

L’Arabia Saudita si sta prendendo anche il tennis: i soldi cancellano il calpestamento dei diritti umani (El Paìs)

Il Six Kings Slam è un torneo di esibizioni con il quale i tennisti guadagneranno soldi a palate, sullo sfondo un Paese come l’Arabia Saudita che calpesta i diritti umani.

Scrive El Paìs:

Una settimana dopo aver annunciato il suo addio, Rafael Nadal torna sulla scena e lo fa nell’ambito di un’esibizione in cui i partecipanti si abbufferanno di milioni. Lui, Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Daniil Medvedev e Holger Rune lotteranno da mercoledì per il premio più astronomico della storia, superiore a quelli assegnati dai quattro Slam. Piovono soldi nel deserto: 1,5 milioni di dollari (1,3 milioni di euro) per ciascuno dei protagonisti, solo per essere scesi in campo, e fino a 6 (5,5) per il vincitore finale, che si conoscerà sabato. Sullo sfondo, l’Arabia Saudita e Riyadh. Niente di nuovo, in realtà. Da tempo il Paese arabo è pienamente coinvolto nella scena sportiva: seduce e attrae con cifre astronomiche, lo stesso di calciatori di altissimo livello come del golfista Jon Rahm”.

I soldi hanno scalfito la reticenza nei confronti dell’Arabia Saudita

Il giornale spagnolo scrive:

La commercializzazione del Six Kings Slam al The Venue – costruito appositamente per l’evento e con una capacità di 8.000 persone – è un’altra avvisaglia del potere emergente dei sauditi in uno sport che un tempo era restio all’idea di sbarcarvi, ma che oggi, come tante altri sport, siano essi il calcio, il golf, la Formula 1 o il pugilato, ascolta il richiamo e allunga volentieri il libretto degli assegni. Gli zeri ormai governano questa cosiddetta ‘industria’, la reticenza appartiene al passato e dagli uffici si proietta un ragionamento salvifico: «Stanno cambiando, non si possono voltare le spalle». Tuttavia, l’ultimo rapporto di Amnesty International continua a denunciare una realtà cruenta, con torture, umiliazioni, attacchi alla libertà di espressione, processi illegali, persecuzione dell’omosessualità e dei migranti, disprezzo per l’ambiente e violazione dei diritti di donne e ragazze”.

Alla fine anche la Wta ha ceduto ai milioni sauditi. Le finals femminili si giocheranno a Riyad.

Ad aprile è stato annunciato che, per la prima volta, Riyadh ospiterà la prossima edizione delle Wta finals (tra il 2 e il 9 novembre), nonostante i dubbi iniziali dei vertici della Wta, inebriati alla fine dalla tentazione economica. Il potere saudita, dunque, continua a farsi strada nel mondo della racchetta in una manovra che è solo un punto di partenza“.

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