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L’Italia di pallanuoto squalificata sei mesi per minacce e aggressione agli arbitri alle Olimpiadi (L’Equipe)

Lo scrive L’Equipe. Dopo il match contestatissimo l’Ungheria. Decisione dell’Unità per l’Integrità degli Sport Acquatici. Multa di 100mila dollari.

L’Italia di pallanuoto squalificata sei mesi per minacce e aggressione agli arbitri alle Olimpiadi (L’Equipe)
Italy's team players turn their back during the anthem to protest against the refereeing of their last match against Hungary, before the men's water polo 5th-8th classification match between Italy and Spain at Paris 2024 Olympic Games at the Paris La Defense Arena in Paris on August 9, 2024. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

L’Italia di pallanuoto maschile squalificata sei mesi per minacce agli arbitri alle Olimpiadi.

A scriverlo è il quotidiano francese L’Equipe.

Dopo il quarto di finale delle Olimpiadi di Parigi contro l’Ungheria del 7 luglio, alcuni membri dell’Italia maschile della pallanuoto e l’allenatore Sandro Campagna avevano minacciato e attaccato fisicamente gli arbitri nel parcheggio dove era il pullman che li avrebbe riportati al villaggio olimpico.

L’Italia di pallanuoto squalificata 6 mesi

Di conseguenza, come riportato da L’Equipe:

La squadra italiana di pallanuoto maschile è stata sospesa per sei mesi per intimidazioni fisiche e minacce verbali al corpo arbitrale. L’Unità per l’Integrità degli Sport Acquatici (Aqiu) ha giustificato questa decisione con la violazione dell’articolo 5 del Codice di Integrità da parte dell’Italia durante gli ultimi Giochi Olimpici. Dovrà anche pagare una multa di 100.000 dollari.

Che cos’è l’Aqiu?

Il presidente della Federazione internazionale nuoto (Fina) Husain Al-Musallam spiegò qual era il suo obiettivo: “eliminare qualsiasi forma di cattiva condotta all’interno dello sport” Per Al-Musallam “l’invito a far parte dell’Unità indipendente per l’Integrità Acquatica è una pietra miliare chiave nel nostro lavoro di riforma per garantire uno sport pulito ed equo”. Al-Musallam con l’introduzione dell’Aquatics Integrity Unit sperava che potesse essere una spinta per lo sport pulito.

La protesta alle Olimpiadi

Nei quarti di finale contro l’Ungheria un evidente e plateale errore arbitrale costrinse gli azzurri di Campagna a giocare con un uomo in meno per gli ultimi quattro minuti della partita. Una partita anche stoica del Settebello che in inferiorità numerica acciuffò il pareggio ma poi perse ai rigori. L’Italia reagì nelle sedi istituzionali. Chiesa di rigiocare la partita. “No, non si può fare” è la risposta che Campagna e i suoi si sentirono rispondere. Ci fu poi la protesta contro la Spagna: azzurri di spalle per protesta mentre cantavano l’inno. E primi quattro minuti giocati volontariamente in inferiorità numerica.

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