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Lo United difende Ten Hag come se fosse Ferguson. Il Telegraph non gradisce

Inspiegabile l’ostinazione nel tenerlo. Non si vedeva un sostegno così dai tempi di Sir Alex. Ma per cambiare l’ambiente, a volte bisogna cambiare tecnico

Lo United difende Ten Hag come se fosse Ferguson. Il Telegraph non gradisce
Manchester United's Dutch manager Erik ten Hag reacts during the UEFA Champions League group A football match between Manchester United and FC Bayern Munich at Old Trafford stadium in Manchester, north west England, on December 12, 2023. (Photo by PETER POWELL / AFP)

La posizione di Erik ten Hag al Manchester United è in bilico, più che altro per i deludenti risultati ottenuti finora. La squadra è tredicesima in Premier League con soli 7 punti fatti. La dirigenza, però, sembra non voler cambiare allenatore, anche se forse sarebbe la scelta migliore per dare una svolta.

Lo United continua a dare infinite opportunità a ten Hag

Il Telegraph scrive:

Ratcliffe disse a gennaio che erano passati troppi allenatori allo United negli ultimi 11 anni, quindi qualcosa non andava nell’ambiente. Comprensibilmente, hanno deciso di provare a cambiare rotta, che è quello che ten Hag e il suo staff si auguravano. Il tecnico ora sta sopravvivendo e se verrà esonerato durante la sosta delle nazionali, non potrà lamentarsi di non ricevere sostegno dal club. E i tifosi? Non dimentichiamoci il sostegno ricevuto da loro quando hanno battuto il City in Fa Cup in finale, hanno chiesto che ten Hag rimanesse, insistendo se lo meritasse. Forse è lì che lo United doveva fare comunque un cambiamento. Hanno parlato con almeno sei allenatori, ma poi hanno deciso di dare all’olandese un’altra opportunità. 

Il punto è questo: negli ultimi mesi c’è stato più sostegno della società per lui che per qualsiasi manager dello United dai tempi di Sir Alex Ferguson. Non può dire che non gli è stato dato il supporto di cui aveva bisogno. Ancora una volta, non ci sono scuse. E cosa accadrà allora? Ten Hag rimarrà per almeno le prossime due partite. C’è la consapevolezza che prestazioni come la sconfitta per 3-0 contro il Tottenham sono inaccettabili. Ma cambiare l’ambiente a volte comporta anche cambiare l’allenatore.

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