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Lotito: «Venti persone fanno un saluto nostalgico e la società paga. Non possiamo essere ostaggi di queste persone»

Al Festival dello Sport: «Oggi i Paperoni sono solo i calciatori e gli agenti. I presidenti devono fare quadrare i conti e non ci sono norme»

Lotito: «Venti persone fanno un saluto nostalgico e la società paga. Non possiamo essere ostaggi di queste persone»
As Roma 14/02/2024 - Champions League / Lazio-Bayern Monaco / foto Antonello Sammarco/Image Sport Nella foto: Claudio Lotito

Il presidente della Lazio Claudio Lotito è intervenuto al Festival dello Sport, espremendo il proprio dissenso sul fatto che i club paghino per i comportamenti sbagliati dei loro tifosi.

Queste le sue parole: «Venti persone fanno un saluto nostalgico e la società paga. Non possiamo essere ostaggi delle persone che adottano comportamenti sbagliati. Servono delle norme che reprimono in modo drastico i comportamenti non in linea con le regole. Quando c’erano le Olimpiadi in Grecia si fermavano le guerre. È arrivato il momento di fare dei cambiamenti normativi».

Il patron della Lazio ha poi aggiunto: «Bisogna ragionare su alcuni ambiti: come il posto nominativo negli stadi e delle norme che reprimono in modo drastico alcuni comportamenti. La prevenzione va fatta nelle scuole, facendo capire ai giovani che il calcio è bello, ma vuol dire anche rispettare le regole».

Lotito: «Oggi i Paperoni sono solo i calciatori e gli agenti»

Infine Lotito ha parlato della natura delle difficoltà economiche dei club:

«Mentre il cinema ha avuto 1,3 miliardi a fondo perduto per il Covid, il calcio ha avuto zero. Oggi i Paperoni sono solo i calciatori e gli agenti. I presidenti devono fare quadrare i conti e non ci sono norme. Possibile che se un calciatore che prende 5 milioni si ammala ha i diritti del dipendente e i doveri del libero professionista? Aberrante. E allora cosa succede? Paga l’Inps se il calciatore si ammala? Va riformato lo status giuridico del calciatore».

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